NapoliPedala, associazione per la mobilità dolce in città, ha inviato una lettera all’Unione Europea, per la precisione alla Direzione Generale degli affari regionali UE, a proposito della Linea 6 della metropolitana di Napoli.

“Lo scorso 16 luglio abbiamo festeggiato anche noi la riapertura della Linea 6, un’opera infrastrutturale di fondamentale importanza per la nostra città. Nei giorni successivi all’apertura, abbiamo avuto l’opportunità di visitare le stazioni, che si sono rivelate decisamente belle e, come prevedibile, sono diventate immediatamente una nuova attrazione turistica. Per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico, come ampiamente comunicato in interviste e note ufficiali del Comune di Napoli, si era affermato che ‘l’orario iniziale, con un treno ogni 13 minuti, è da considerarsi sperimentale e in fase di rodaggio fino al 15 settembre’.
Abbiamo atteso con fiducia la conclusione di tale fase di rodaggio. Tuttavia, con la ripresa dopo la pausa estiva e l’apertura delle scuole e delle università, che comportano un aumento della domanda di mobilità e un aggravamento del traffico, siamo rimasti sorpresi dalla notizia del mancato prolungamento dell’orario di funzionamento”.

“La tempistica prevista per l’incremento dell’orario di percorrenza è stata ampiamente smentita – prosegue NapoliPedala – e l’orario di funzionamento normale non è mai entrato in vigore. Ci aspettavamo, quanto meno, un’equiparazione agli orari della Linea I — sempre gestita dal Comune di Napoli — che prevede corse fino alle 22 nei giorni feriali, con prolungamenti nei fine settimana.
Siamo seriamente preoccupati, poiché da mesi le giustificazioni addotte per spiegare il mancato avvio del servizio a pieno regime della Linea 6 vengono attribuite alla difficoltà di reperire personale adeguato, un problema che, al momento dell’inaugurazione, non sembrava emergere dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa. Tra l’altro in questi giorni è stato anche approvato il bilancio di Anm che risulta essere in attivo per il sesto anno consecutivo”.

“Come è possibile che il Comune di Napoli, anche attraverso I’Anm, sua società totalmente partecipata, non riesca a rispettare il cronoprogramma confermato alla sua presenza oltre sei mesi fa? – va avanti l’associazione – Ci ha positivamente colpito uno dei suoi interventi in un’intervista rilasciata in occasione dell’inaugurazione (il riferimento è al vicedirettore dell’organo Ue cui è indirizzata la missiva, Nicola De Michelis, ndR) in cui parlava di ‘soldi ben spesi’. Purtroppo, ci dispiace constatare che un’infrastruttura di qualità e pregio non viene gestita e utilizzata per la sua funzione primaria e fondamentale: garantire il trasporto pubblico nella città di Napoli

“Un discorso simile potrebbe essere fatto riguardo ai nuovi treni della Linea 1, che vengono utilizzati al 18% della propria capienza massima – va avanti NapoliPedala – configurando uno spreco intollerabile ed un serio danno erariale, per la mancanza di politiche di incentivazione del trasporto pubblico e contestuale limitazione di quello privato.

Abbiamo accolto con piacere la firma del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo alla Dichiarazione Europea sulla ciclabilità, un passo storico che segna per la prima volta l’adozione ufficiale di una politica sulla mobilità attiva a livello europeo. L’Unione Europea, riconoscendo la bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, accessibile e conveniente, sottolinea la necessità di impegni chiari, come reti ciclabili sicure e funzionali nelle città e migliori collegamenti con i trasporti pubblici nell’ottica dell’intermodalità. Purtroppo, quanto dichiarato nella Dichiarazione stride clamorosamente con quanto realizzato nella nostra città, dove le infrastrutture per il trasporto pubblico, una volta completate, vengono gestite in modo antitetico rispetto alla loro funzione”.

“Ci rivolgiamo a lei per sollecitare un’ interlocuzione con la DG Regio. È stato nella nostra città e ha potuto testare personalmente la necessità di un servizio di trasporto pubblico efficiente. In questi mesi di funzionamento parziale della Linea 6, le interruzioni del servizio, le chiusure anticipate e i disservizi sono stati numerosi. Tuttavia, ciò che riteniamo intollerabile è che, ad oggi, a sei mesi dall’impegno preso dinanzi all’Unione Europea, non esista ancora una data certa per l’avvio del servizio con orario normale. Siamo seriamente preoccupati che investimenti significativi per la realizzazione di infrastrutture trasportistiche così importanti vengano vanificati da un servizio così approssimativo. Restiamo in attesa di un suo riscontro e di un intervento risolutivo”.

Fonte: Napoli today