Il progetto è stato approvato il 23 dicembre. Prevede l’estensione della pista ciclabile nei quartieri di Fuorigrotta e Soccavo. Il percorso ciclabile di progetto risponde agli obiettivi del PNRR di collegare stazioni ferroviarie e sedi universitarie. In questo specifico progetto sono coinvolte le stazioni della Circumflegrea di Soccavo, le stazioni di Fuorigrotta e, in particolare, della Cumana stazione Mostra, della linea 2 stazioni Campi Flegrei e Cavalleggeri, nonché la stazione della linea 6 Mostra; la nuova rete ciclabile collega i siti di UNINA di piazzale Tecchio, di via Claudio e di Monte Sant’Angelo; il nuovo tratto è realizzato in continuità al tratto di ciclabile già esistente che raggiunge la sede di UNINA di Agnano e le Stazioni della Cumana di Edenlandia e di Agnano. La rete ciclabile si estenderà anche su via Diocleziano e via Giulio Cesare.

 

Ma gli uffici del Comune che si occupano del verde pubblico hanno richiesto di fare attenzione agli alberi. Nel verbale che dà l’ok al nuovo percorso per le bici, finanziato coi fondi Pnrr, si legge: “Adottare soluzioni tecniche che salvaguardino gli alberi, senza effettuare tagli delle radici”. Dai platani e pini su viale Traiano ai tigli su via Kennedy. Perché incentivare l’uso delle bici – politica a favore dell’ambiente – non può certo fare a cazzotti con alberi e fusti.

I progettisti della nuova pista ciclabile hanno rassicurato gli uffici del Verde con una serie di “accorgimenti” per dimostrare che la natura sarà rispettata eccome. Ma l’ufficio di Palazzo San Giacomo, guidato dalla dirigente Teresa Bastia, ha ribadito le istruzioni da seguire. E sopratutto preteso “ un agronomo nel cantiere”, esperto quindi di alberi, che dovrà supervisionare i lavori.

È da gennaio che dall’ufficio del Comune hanno avanzato alcune “ perplessità” sulle “ interferenze tra i lavori e le radici degli alberi soprattutto per alcune strade: viale Traiano, via Cassiodoro e via Terracina”. Esiste, come ricordato negli atti, una vecchia ordinanza sindacale che “ non consente il danneggiamento degli apparati radicali, a distanza inferiore a tre volte la circonferenza del fusto”. Nel corso dei mesi, il progetto di estensione della ciclabile è stato modificatoper venire incontro alle preoccupazioni dell’ente. E difatti a marzo gli uffici del Verde hanno “ escluso le criticità” inizialmente “rilevate per via Mario Gigante, piazzale Tecchio, via Diocleziano e piazza Italia”. Rilanciando però queste raccomandazioni: “Per le rimanenti arterie stradali interessate dall’opera, per ciò che concerne gli interventisulle superfici in asfalto, se ne prescrive l’esecuzione a mano, lungo i tratti di strada in cui sono presenti alberi. In ogni caso dovrà essere adottata ogni cautela utile ad evitare tagli di radici e ferite superficiali delle stesse”. Ancora: “Le operazioni di scavo per la rimozione e rifacimento dei cordoli – si legge – dovranno avvenire esclusivamente amano, senza procurare danno alcuni agli apparati radicali, previa esecuzione di saggi preliminari finalizzati ad accertare l’effettiva assenza di radici poco profonde o, qualora rilevato, il loro posizionamento nell’ambito dell’area di intervento”. E poi “ si sottolinea l’importanza che la realizzazione dell’opera non determini modifiche, in senso peggiorativo, delle condizioni di permeabilità delle superfici, ad aria e acqua”.

Di fronte a queste “perplessità” dell’ufficio Verde del Comune, i progettisti hanno assicurato: “Tutti gli scavi saranno effettuati a mano nei tratti in prossimità delle alberature”, garantendo “ la presenza in cantiere dell’agronomo nei tratti particolarmente problematici”. E nero su bianco i progettisti scrivono che “ questi accorgimenti avranno la funzione di proteggere e salvaguardare gli impianti radicali degli alberi”. Nell’ultimo parere la dirigente al Verde Bastia “ribadisce la prescrizioni” elencate a marzo e chiede che “ la copia della supervisione eseguita dall’agronomo, in fase di esecuzione dei lavori, dovrà essere resa disponibile all’ufficio Verde del Comune”.

fonte: Repubblica