Proseguono i lavori di riqualificazione del lungomare di Napoli, un intervento da 13,5 milioni di euro che ridisegnerà la mobilità pedonale e ciclabile dell’area più iconica della città, in vista della Coppa America 2027. Da oggi il cantiere si estende fino a via Partenope, dinanzi ai grandi alberghi, aggiungendosi al tratto già in lavorazione da febbraio in via Nazario Sauro.

La nuova fase dei lotti 2 e 3, dalla Fontana del Gigante fino a piazza Vittoria, durerà circa nove mesi e comporterà la chiusura dei marciapiedi lato mare e della pista ciclabile. Il traffico veicolare sarà limitato a una sola corsia da 3,5 metri, con accesso garantito al Borgo Marinari. A dicembre è prevista la riapertura parziale di Castel dell’Ovo, mentre entro fine ottobre potrebbe essere restituita ai pedoni la passeggiata tra via Cesario Console e via Nazario Sauro.

L’intervento prevede il rifacimento integrale delle pavimentazioni, l’allargamento dei marciapiedi fino a 11 metri e la revisione del sistema di raccolta delle acque piovane, oltre a un miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza per pedoni e ciclisti. La scelta dei materiali — in particolare della pietra etnea — è stata curata per garantire durabilità e resistenza nel tempo, dopo i problemi emersi in precedenti lavori cittadini.

Non mancano però le criticità per la mobilità e le attività economiche: la chiusura di tratti strategici ha causato deviazioni di traffico e un forte calo degli incassi per i locali di via Nazario Sauro, dove il transito veicolare resta interdetto. L’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Edoardo Cosenza ha assicurato che l’amministrazione sta vigilando sul rispetto dei tempi, con l’obiettivo di completare il restyling dell’intero lungomare entro l’autunno 2026.

Il nuovo waterfront, con marciapiedi ampliati, percorsi ciclabili continui e spazi pedonali più accessibili, rappresenterà un tassello strategico nella riorganizzazione della mobilità sostenibile di Napoli e nel rilancio turistico della città in vista dei grandi eventi internazionali.

Fonte: Repubblica