Michelangelo Russo, direttore del dipartimento di Architettura, ha voluto affidare al professore che è tra i massimi esperti di trasporti in Italia, l’ingegnere Ennio Cascetta, la lectio magistralis tenutasi a palazzo Gravina, sede storica di Architettura, nell’ambito del Dottorato di ricerca in Architettura e del seminario del dipartimento di Eccellenza sul tema “Mobilità per la città in transizione; tre riflessioni sul futuro”.

E le riflessioni sono quelle portate in aula magna dal professore Cascetta, lo stesso che negli anni ‘90 ispirò il piano urbano dei trasporti, diede ossigeno alla metropolitana, dettò l’agenda della giunta regionale quando vi si insediò come assessore solo all’apparenza “tecnico”. «I trasporti – afferma Russo – sono modello integrato di gestione del territorio e per la metropolitana di Napoli, con le stazioni dell’arte, è passata la rigenerazione dello spazio pubblico».

Ed è l’assessore regionale attuale Bruno Discepolo a sottolineare che «Ennio Cascetta ha inciso con la metropolitana nelle trasformazioni reali del territorio e di tutti noi. Anche istituendo un rapporto qui inscindibile tra bellezza e funzionalità di un servizio». Va da sé che Cascetta, in quanto esperto di trasporti, non ha limitato la sua azione alla metropolitana di Napoli, dando un contributo, ad esempio, prima al sistema portuale e poi anche alle infrastrutture autostradali.

È proprio da qui che parte Cascetta con la sua lezione, che propone tre direttrici di ragionamento: la prima legata alla rigenerazione delle infrastrutture («la serie di crolli di ponti, dal Morandi in poi, e viadotti è legata all’obsolescenza di quelle infrastrutture, alla vetustà dei materiali, all’aumento del traffico» e non è diverso il discorso su tunnel e gallerie); la seconda che sottolinea il valore della bellezza, ma «un valore funzionale» che ad esempio trasforma le stazioni, che secondo Marc Augé erano i «non luoghi» per eccellenza, con la loro unica funzione di interscambio, «in luoghi ben riconoscibili e in cui è confortevole passare il tempo»; la terza e ultima riflessione proposta da Ennio Cascetta guarda al futuro, «alle rivoluzioni tecnologiche dei trasporti che modificheranno le città nei prossimi decenni». È con malcelato orgoglio che il professore elenca stazioni e architetti che hanno firmato la nuova vita degli spazi urbani raggiunti dalla linea 1 della metropolitana e poi va oltre: «In una ricerca del 2013 è stato stimato che il valore economico della bellezza, per un pendolare, è di 43 centesimi per viaggio», come dire che chi usa le stazioni dell’arte è disposto a pagare di più. E ad accettare 7 minuti di attesa in più, prima che passi il treno, se fatti in una stazione con alti standard architettonici. Dati, questi della ricerca citata da Cascetta, che non è detto siano condivisi dagli utenti napoletani, ma intanto sono quelli usati in sede accademica.

fonte: Repubnluca