Il Comune di Padova ha inserito da lungo tempo nella propria agenda politica il tema della mitigazione e dell’adattamento della città ai cambiamenti climatici. Si tratta di un percorso ventennale culminato nel giugno 2021 con l’approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima. Attraverso la redazione del PAESC sono state identificate misure concrete per ridurre le emissioni climalteranti, promuovendo una città più efficiente e rinnovabile, con una mobilità sostenibile ed un’economia a basse emissioni di carbonio, fissando obiettivi ambiziosi al 2030 e coinvolgendo attivamente gli attori del territorio ed i cittadini in un percorso di sviluppo equilibrato e resiliente.
A fine aprile 2022 la Commissione Europea, nell’ambito della Missione Net Zero Cities, ha incluso Padova, unica città veneta e del nord est, tra le 100 città in Europa e le 9 in Italia che tenteranno la sfida della neutralità climatica entro il 2030. Questo riconoscimento è subordinato alla redazione di un dettagliato Piano con la strategia di decarbonizzazione della città che è stato presentato questa mattina, dopo un anno di intenso lavoro da parte del Settore Ambiente e degli stakeholders coinvolti e dopo la sottoscrizione da parte del sindaco Sergio Giordani.
Il piano prende il nome di Climate City Contract (CCC) ed è un documento programmatico composto di 3 parti: il piano d’azione, nel quale viene delineata la strategia e le azioni da implementare per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030; il piano degli investimenti, nel quale vengono definiti, per ciascuna azione del piano, costi, benefici e potenziali fonti di finanziamento; gli accordi per il clima, sottoscritti a Padova finora con 36 stakeholder del territorio – realtà locali pubbliche e private, associazioni, banche ed enti di ricerca – per condividere obiettivi, strategie e azioni. Si tratta di un piano strutturato in 14 macro azioni strategiche (13 di mitigazione + 1 di adattamento) per raggiungere la neutralità climatica, con il tema degli edifici e della mobilità al centro della strategia, insieme a quello della gestione dei rifiuti, della comunicazione e del verde urbano. Queste macro azioni, elencate dettagliatamente nelle slide allegate, sono a loro volta composte da 146 azioni specifiche totali, che saranno implementate sia dal Comune che dagli stakeholder firmatari del CCC.
Le 14 macroazioni sono definite dopo aver analizzato dettagliatamente le fonti emissive e aver definito come l’ambito principale di emissione sia costituito dagli edifici, ovvero l’edificato residenziale terziario e industriale – compresa l’illuminazione pubblica – e dai trasporti pubblici e privati. La macro azione più significativa infatti è proprio quella della costituzione di quello che viene definito “One Stop Shop” ovvero una modalità di supporto tecnico ed economico per tutti coloro che vorranno realizzare interventi di riqualificazione energetica. L’aver coinvolto soggetti come le banche o gli istituti di credito all’interno del CCC va proprio nella direzione di rendere accessibili strumenti finanziari a tutti.
L’investimento totale previsto dal Piano da qui al 2030 è di 5,6 miliardi di Euro e comprende i potenziali investimenti di tutto il territorio, quindi anche dei soggetti privati e degli stakeholders coinvolti, oltre al quelli del Comune di Padova. È notizia del luglio scorso che per supportare le 100 Città della Mission, la Banca Europea degli Investimenti (BEI) metterà a disposizione i primi 3 miliardi di Euro, a conferma dell’impegno delle istituzioni europee nel raggiungimento di questi obiettivi e nei prossimi anni l’ambito della neutralità climatica sarà centrale nell’attrarre risorse per Padova.
Il documento, firmato dal sindaco, passerà ora al vaglio della Commissione Europea che conferirà a Padova il label di città “climate neutral”, ossia di città attivamente impegnata per azzerare le emissioni di gas climalteranti prodotte all’interno del suo territorio. Tale riconoscimento, oltre a legittimare Padova come città di sperimentazione e innovazione in ambito climatico a livello europeo, darà al nostro comune la possibilità di accedere a bandi di finanziamento dedicati specificamente alle città della Net Zero Cities Mission, e di confrontarsi con le istituzioni europee e con le altre città europee all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico sulle migliori politiche da attuare per favorire una transizione ecologica dei nostri territori.
L’assessore all’ambiente Andrea Ragona: “La neutralità climatica al 2030 è una sfida incredibile che possiamo affrontare solo insieme, con tutta la città, e proprio su un grande lavoro comune tra pubblico e privato si basa il CCC. Infatti quando si parla di un piano da 5,6 miliardi si intendono gli investimenti che dovranno essere realizzati nei prossimi anni proprio anche grazie all’impegno dei soggetti coinvolti che hanno sottoscritto o sottoscriveranno gli Accordi per il Clima, considerando anche ciò che è già in campo. Se guardiamo al Comune di Padova e prendiamo in considerazione il trasporto pubblico, la ristrutturazione di edifici come le scuole o la sostituzione di tutta l’illuminazione pubblica, sono azioni che già realizziamo puntando alla neutralità o alle basse emissioni, che da ora saranno inserite all’interno del piano strategico perché appunto devono essere indirizzate verso una strategia comune. Aver coinvolto banche e istituti di credito è fondamentale anche per questo, ovvero per poter dare un supporto tramite strumenti finanziari che si andranno a definire nella direzione della neutralità climatica. È importante evidenziare una cosa sulla quale spesso si fa confusione. Quello che presentiamo oggi è un piano per la neutralità climatica e per la decarbonizzazione, non è quindi legato al tema dello smog perché sono due temi diversi. O meglio, spesso le fonti emissive combaciano nei due casi, ma non sempre. Un auto a metano emette gas climalteranti ma non emette pm10, altre auto o caldaie emettono entrambe le cose. Se piantare alberi è importante per la neutralità climatica, è un’azione quasi residuale contro lo smog. Mentre per quest’ultimo si deve agire quasi esclusivamente sulla riduzione delle emissioni e a livello territoriale, per la neutralità climatica su può lavorare sulle compensazioni. Se Padova dovesse raggiungere nel 2030 la neutralità climatica, il risultato non sarebbe determinante a livello globale, ma l’obiettivo di questa Missione è proprio quello di essere far diventare città come Padova avamposto per comprendere al meglio come replicare determinate strategie in tutto il territorio dell’Unione Europea,
Fonte: Padova Oggi