L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Veneto pubblica su di un apposita sezione del proprio sito i dati relativi all’Inventario regionale delle emissioni in atmosfera, che sono aggiornate al 2021.

L’Inventario è una raccolta dei quantitativi di inquinanti emessi in atmosfera dalle diverse attività naturali e antropiche, quali ad esempio, le attività industriali e civili o gli allevamenti, i trasporti presenti nel territorio regionale.

Il database dell’Inventario contiene, in particolare, informazioni dettagliate sulle fonti regionali di inquinamento, la quantità e la tipologia di inquinanti emessi. L’aggiornamento dell’Inventarioall’anno 2021 è stato effettuato a scala regionale, provinciale e comunale.

E’ stato così possibile estrarre dal data base i dati relativi ai due comuni monitorati dall’Osservatorio (Padova e Venezia) relativamente all’ incidenza delle principali sorgenti emissive  gas serra (CO2eq) e di polveri sottili (PM10 e PM2,5) e di Ossidi di azoto NOx , in particolare quelle derivanti dal trasporto stradale e quelle derivanti dalla combustione di impianti non industriali (riscaldamenti)

In particolare emerge che, nel 2021,  gli ossidi di azoto a Padova derivano dal trasporto stradale per il 55% ed a Venezia per il 17%, mentre gli impianti di combustione non industriale (sostanzialmente i riscaldamenti) per la prima incidono per il 17% e per la città lagunare per il 5%. Da questo punto di vista Venezia costituisce un’anomalia fra le città è monitorate dall’Osservatorio, in quanto ben il 77% dipendono da altre fonti emissive, ed in particolare quelle relative alla produzione di energia elettrica (47%), ai processi nelle industrie chimiche (14%) e nelle raffinerie (10%).

Per quanto riguarda le polveri sottili (PM10 e PM2,5) a Padova il trasporto stradale nel 2021 contribuisce rispettivamente per il 23% ed il 19%, mentre gli impianti di combustione non industriali rispettivamente per il 59% ed il 67%.

A Venezia, invece, per quanto riguarda le polveri sottili (PM10 e PM2,5) il trasporto stradale nel 2021 contribuisce rispettivamente per il 3% ed il 2%, mentre gli impianti di combustione non industriali rispettivamente per il 5% ed il 342%. Anche per le polveri sottili le sorgenti emissive prevalenti sono altre rispetto a quelle normalmente prevalenti nelle aree urbane delle grandi città, ed in particolare quelle relative alle attività marittime (31% per il PM10) e (17% per il PM2,5). Per il PM10 iincide per il 13% la produzione di energia elettrica e per il 5% le raffinerie.

Tutte le informazioni sono state inserite anche nella parte dati dell’Osservatorio relativa alle due città.