Dopo lo scandalo delle 11 mila auto che potevano circolare nelle zone a traffico limitato senza il rischio di sanzioni, la stretta ai furbetti della Ztl promessa dall’amministrazione comunale ha già prodotto i suoi effetti: le auto in “ lista bianca” ora sono “solo” 2.500.
Almeno se si considerano forze dell’ordine, Curia, Croce rossa e ambulanze e si escludono dal computo i cittadini. In pratica, la scrematura ha riguardato le aziende che lavorano per enti accreditati, che dovranno regolarmente pagare il pass, e tutte le amministrazioni comunali in giro per la Sicilia che, adesso, potranno accedere nelle aree a circolazione limitata solo prenotandosi e richiedendo un accredito di 24 ore.
È quanto emerso dall’incontro di ieri tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente dell’Amat Giuseppe Mistretta, a cui hanno preso parte anche il comandante dei vigili urbani Angelo Colucciello, il funzionario che ha fatto installare le 31 telecamere della Ztl a fine 2023. Meno macchine in lista bianca quindi, e più controlli. Perché, con il via libera al piano industriale e l’approvazione del nuovo contratto di servizio, che andrà in giunta comunale a giorni, la gestione delle telecamere verrà affidata ad Amat, che si avvarrà della collaborazione di Sispi. Al
momento è proprio Sispi a gestire le telecamere, nonostante da contratto di servizio dovrebbe essere Amat.
A proposito di telecamere, su 31 sono 3 quelle non funzionanti, di cui due vandalizzate e una fuori servizio: via Cesare Battisti, via Generale Luigi Cadorna e via Cappuccinelle restano zona franca non presidiata dalla videosorveglianza. C’è sempre comunque la possibilità di “bucare” la Ztl, scegliendo stradine senza monitor.
Ma, al momento, non si prevede di aumentare il numero di telecamere. Sul fronte multe, il fatturato di Amat non è in perdita rispetto al 2024 nonostante il cambio di regolamentazione di quest’anno: chi viene pizzicato dalle telecamere più volte nell’arco della stessa giornata in una Ztl senza averne titolo, viene multato una sola volta. Sono invece in perdita i servizi di rimozione, car sharing e bike sharing: quello di rimozione potrebbe passare al Comune con il nuovo piano industriale, mentre il servizio di car sharing dal primo aprile verrà rimosso, nel caso in cui il bando comunale di selezione del gestore privato andrà deserto. Stessa sorte potrebbe toccare al bike sharing intestato ad Amat e mai decollato, trattandosi di bici a pedalata muscolare e non assistita.
Fonte: Repubblica