Un cordone di passeggini per tutelare l’area pedonale di piazza San Domenico e permettere così ai bambini di giocare in sicurezza. Alcuni sistemati dal lato che porta alla Vucciria, altri sull’altro versante di via Gagini. Per due ore, la zona vietata sulla carta alle auto ma regolarmente violata dal passaggio di scooter e auto, è stata davvero delle famiglie della città in giro per il centro storico domenica scorsa. Per i bambini sono stati organizzati dei laboratori, grazie al contributo di realtà private come Libero gioco, Radici, Orto capovolto. Intanto, almeno una ventina di auto pronta ad attraversare la piazza, è stata bloccata. « Alcuni automobilisti ci hanno chiesto di poter passare – raccontano i genitori – Qualcuno ha spostato i passeggini per riuscirci. Altri hanno desistito».
Più di ottanta persone che hanno sposato l’iniziativa di “Famiglie in piazza” si sono ritrovate insieme con i loro bambini per chiedere al Comune di battere un colpo sui servizi pubblici dedicati all’infanzia, sugli spazi aggregativi, sulla visione dell’amministrazione comunale a misura di bambino.
L’appuntamento di piazza San Domenico si ripeterà: una volta al mese le famiglie con i loro passeggini blinderanno piazza Borsa, piazza Bologni e piazza Magione, da dove del resto è nata l’idea di blindare l’accesso alle aree pedonali con i passeggini. «Capita spesso di ritrovarci in piazza Magione all’ora dell’aperitivo con i nostri bambini – raccontano alcuni genitori – Ma non ci si può rilassare perché a un passo dai tavolini dei locali sfrecciano indisturbati i motorini quando invece dovrebbe essere vietato. Allora abbiamo sperimentato di bloccare il passaggio piazzando nel mezzo i passeggini e funziona, almeno per fare rallentare chi invece rischia di falciare i nostri figli con disinvoltura».
« Chiediamo, intanto, di tutelare gli spazi pubblici che ci sono a cominciare dalle zone pedonale – dicono le famiglie – Dove sono le altalene in spazi pubblici? Dove sono gli spazi per i più piccoli? Le risposte arrivano sempre dai privati, anche trovare un posto negli asili nido comunali è un terno al lotto».
Le famiglie chiedono soprattutto di essere ascoltate. «Sarebbe bello avere un confronto con l’amministrazione su questi temi – dice la mamma di una bimba di quattro anni – Non è giusto che i servizi debbano arrivare sempre dai privati e che il pubblico latiti o non offra possibilità. La nostra protesta in piazza continuerà finché non avremo le risposte che attendiamo».
fonte: Repubblica