Dal 1° aprile termina il servizio di car sharing AmiGo gestito dall’Amat. Palermo resterà l’unica grande città italiana senza questo tipo di servizio e i circa 4 mila clienti superstiti (erano più che raddoppiati durante il periodo del Covid), resteranno a piedi. L’Amat ha comunicato con una lettera a tutti gli abbonati la chiusura del servizio e ha spiegato che la scelta era obbligata. Le norme sul piano di riequilibrio delle società partecipate, infatti, impediscono tassativamente di gestire servizi in perdita e già da anni il solo car sharing pesava per circa 1,2 milioni di euro l’anno sulle perdite complessive accumulate dai servizi accessori che Amat forniva al Comune, dalla segnaletica ai carri attrezzi.
La chiusura di AmiGo è la fine di un’agonia di un servizio con poche vetture e non in linea con quelli gestiti dalle società private nelle altre città e l’unico in Italia ad essere stato affidato a una partecipata di trasporto pubblico locale. Adesso l’unica strada rimane quella del bando pubblico, come è già accaduto per i monopattini elettrici per affidare il servizio ai privati. Stavolta la speranza è che la gara non vada deserta come quella bandita nel 2021 dopo il ricorso, vinto, da parte di Sicily By Car che configurava l’affidamento diretto ad Amat come aiuto di stato. I rimborsi agli utenti partiranno nei prossimi giorni ma, a dimostrare che il servizio era già ridotto, costeranno all’azienda circa 10 mila euro.
« Una scelta obbligata – spiega il presidente dell’Amat, Giuseppe Mistretta – per non finire nel mirino della Corte dei conti, tutti gli utenti sono stati già informati. Noi dobbiamo occuparci di far funzionare il trasporto pubblico di bus e tram». Su questo Mistretta promette un’estate con 30 mezzi e 300 mila chilometri di percorso in più di quella dello scorso anno.
Il primo passo è colmare il vuoto di 130 autisti sull’organico previsto di 630. L’agenzia di lavoro interinale Temporary di Milano si è aggiudicata il bando per fornire al più presto 120 autisti, l’azienda li aveva già disponibili e in possesso di patente e certificati d’idoneità e l’Amat conta che in un paio di settimane possano già entrare in servizio. Altri 18 autisti che attualmente sono in officina potranno tornare alla guida non appena prenderanno servizio i nuovi meccanici vincitori del concorso. « Saremo in grado di assicurare un milione di chilometri di percorrenze in più – assicura Mistretta – che nell’ultimo anno sono saltate per la mancanza di mezzi e di autisti » .
fonte: Repubblica