Sarebbero dovuti partire l’anno scorso, poi all’inizio del 2025, adesso la data è slittata all’estate. Gli attesi lavori per la linea C del tram, quella che dalla stazione centrale arriva in via Basile, non inizieranno prima di tre mesi. Tanto ci vorrà per rispondere ad alcune osservazioni tecniche dell’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali). Per completare i lavori ci vorranno poi altri due anni e quindi per vedere i tram muoversi sui binari, che dalla stazione portano alla zona dell’Università, bisognerà attendere nella migliore delle ipotesi il 2027.

Ci vorrà molto più tempo per tutto il resto delle linee, quelle che collegheranno Mondello, Sferracavallo, Bonagia e la fascia costiera. Non solo per una questione tecnica di tempi burocratici, gare, verifiche e autorizzazioni, ma anche perché per le tratte D, E, F, G e una parte della tratta A, quella che dalla stazione raggiunge lo stadio, servirebbe il doppio dei fondi a disposizione oggi.

Il Comune aveva infatti in dotazione 350 milioni, ma i costi dei materiali nel frattempo sono raddoppiati e ne servirebbero altri 350. Rispetto a quelli a disposizione, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta ha assicurato in Consiglio comunale che i fondi non andranno persi nonostante la scadenza del 31 dicembre scorso. « Il Ministero – ha detto Carta – ci ha assicurato che Palermo, al pari di altre grandi città è stata inserita in una rimodulazione».

Eppure, il fatto che serva il doppio dei fondi ha fatto cambiare i piani del Comune. Le tratte E1 ed E2, che dalla città raggiungono Mondello, in una prima fase si fermeranno allo Zen. Slitterà a un momento successivo anche la tratta per Sferracavallo. Mentre tra le priorità c’è la tratta D, che dalla stazione Orleans raggiunge Bonagia attraversando il fiume Oreto. La tratta F, che prolunga la linea della stazione centrale e raggiunge l’area costiera da via Crispi al Foro Italico. E soprattutto quella che è stata ribattezzata linea A Nord, cioè il segmento che collega via Croce Rossa a piazza Alberico Gentili, passando per un pezzo di via Libertà.

È la prima porzione della tratta della discordia, che dalla stazione centrale dovrebbe raggiungere lo stadio, passando da via Roma e via Libertà. Questa linea, che nello schema originario della vecchia amministrazione di centrosinistra doveva essere l’architrave centrale della tranvia, è stata subito declassata in fondo alle priorità dalla giunta guidata da Roberto Lagalla.

«Nella prima fase i fondi basterebbero solo per coprire la linea A Nord, tra via Croce Rossa e piazza Alberico Gentili – dice ancora l’assessore Carta – è stato comunque deciso di dare priorità a zone della città carenti dal punto di vista del trasporto pubblico come alcune periferie, mettendo in fondo alle priorità altre aree come l’asse centrale di via Libertà in cuii collegamenti sono più efficienti».

La prima tratta a essere realizzata però è la tratta C. Nel dettaglio collegherà il nodo di interscambio Balsamo, accanto alla stazione centrale, percorrerà il corso Tukory, poi la via Ernesto Basile, immettendosi in viale Regione Siciliana per raggiungere lo svincolo Calatafimi. Il percorso comprenderà tre fermate (Agraria, Ingegneria e Lettere) sfilando a fianco dell’ateneo di viale delle Scienze dalla via Basile. Mentre la parte progettuale più complessa è lo svincolo con viale Regione Siciliana che sarà attraversato in sotterranea con una galleria. In corso Calatafimi, uno degli svincoli più trafficati della città, il progetto definitivo prevede la netta separazione tra il tram e le auto. Per eliminare qualsiasi interferenza tra le due viabilità sarà realizzato un sovrappasso proprio per il passaggio della tratta C. La linea intersecherà la tratta esistente che dalla stazione centrale arriva sino a Roccella a Brancaccio e anche la piazza Giulio Cesare, dove è previsto un parcheggio.

fonte: Repubblica