Sono già cento casi dall’inizio dell’anno a Palermo, con una media di due monopattini elettrici al giorno rubati o distrutti per portare via le batterie. L’ultimo raid lunedì notte ha visto ben 23 mezzi a due ruote vandalizzati per le strade della città, dieci soltanto nella centralissima e in teoria sorvegliatissima piazza Ruggero Settimo. Un fenomeno che non accenna a diminuire e che fino ad oggi nessuno sta riuscendo ad arginare, così la società Link, la vincitrice di una tormentata gara d’appalto del Comune, ha deciso una protesta eclatante e senza precedenti. Ieri mattina, esposti in fila di fronte al Politeama, c’erano una dozzina di monopattini distrutti e saccheggiati. Sopra i mezzi dei sarcastici cartelli con la scritta “Grazie Palermo” e per non escludere i turisti dalla protesta anche “Thanks Palermo”.
L’ultimo raid, con un danno stimato di 11.500 euro è stato solo l’ennesimo ai danni della norvegese Link, una delle tre compagnie di mobilità sostenibile vincitrice per cinque anni della gara d’appalto del Comune per la gestione del servizio e che in città ha messo a disposizione fino ad oggi 500 mezzi. Da gennaio sono stati oltre cento i monopattini rubati o ridotti in carcasse, privati delle batterie e gettati come rifiuti nei marciapiedi. Un conto salatissimo per l’azienda che parla di poco più di 50mila euro in due mesi, se si considerano le sole batterie. La cifra raddoppia quando a essere rubato è l’intero monopattino del valore di 1500 euro.
«Abbiamo bisogno dell’intervento delle istituzioni, così la situazione è insostenibile – dice il generale manager di Link, Leonardo Lazio – in tutte le città d’Italia accadono atti vandalici simili ma un fenomeno così generalizzato significa che i controlli non bastano, non funzionano. Serve aumentare il numero di telecamere di sorveglianza » . Link è presente a Palermo già dal 2020, anno di prima sperimentazione dello sharing dei mezzi elettrici.
«Palermo è una buona piazza, c’è il clima giusto che incentiva l’uso dei mezzi, ci sono distanze brevi e il sistema di mobilità coi monopattini contribuisce a integrare l’offerta di bus e tram, ma così non è più sostenibile. Abbiamo sempre rispettato i criteri previsti dai bandi, quanto a investimenti, manutenzioni e gestione aggiornata dell’app.
Adesso il Comune ci dia sostegno». I danneggiamenti non sono l’unico problema, proprio il bando, che sembrava avere assegnato per cinque anni il servizio alla vincitrice Link insieme a Dott e Lime dopo due anni e quattro tentativi andati a vuoto è invece di nuovo bloccato. La Bird, quarta classificata, ha impugnato la graduatoria con un ricorso al Tar che ha accolto l’istanza cautelare in attesa di decidere nel merito. Così tutto è di nuovo sospeso con Link, Dott e Lime che continuano a lavorare con la metà di mezzi e personale rispetto a quanto previsto dal bando e con Bird ancora presente in città. Le società vincitrici, in pratica, operano in città al momento secondo i criteri del vecchio bando, ovvero meno mezzi, meno operatori: solo Link dovrebbe raddoppiare le sue flotte arrivando a fornire uno sharing per mille monopattini in città.
Ma i raid vandalici rimangono il vero problema: « Stimiamo un danno economico di circa 800mila euro l’anno per le compagnie che operano in città – racconta Gabriele Calcagno della società Esco che cura la manutenzione per Link e Dott – Così le società scappano e disinvestono sul territorio. Sono stati direttamente i vertici di Link a darci le indicazioni per la protesta davanti al Politeama, sono esasperati».
fonte: Repubblica