Arriva il primo stop ai furbetti della lista bianca che per anni hanno avuto accesso alla zona a traffico limitato del centro storico senza pagare pass o ticket giornalieri. All’inizio dell’anno si contavano oltre 10mila mezzi dotati di lasciapassare, adesso dopo i primi controlli il numero è sceso a 6mila. Per metà sono i mezzi che hanno ottenuto la proroga fino alla fine del mese di agosto per restare in lista bianca: auto di servizio della polizia, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, della guardia di finanza e dell’esercito.

Altri 3mila veicoli circa sono stati accreditati dall’Amat, in virtù del nuovo disciplinare messo a punto dalla giunta comunale. E sono principalmente le vetture di servizio dell’amministrazione comunale, delle società partecipate del Comune di Palermo e dell’Asp.

Dall’1 agosto, intanto, sono state escluse tutte le targhe degli enti pubblici fuori Palermo, quindi degli altri Comuni siciliani, e anche delle strutture ricettive, per le quali è prevista, invece, secondo le nuove regole, soltanto la formula dei pass giornalieri. Fuori dalla lista anche i mezzi della curia arcivescovile, eccetto l’auto utilizzata dal vescovo Corrado Lorefice. Tutte le società private che hanno contatti con il Comune e anche quelle di vigilanza si dovranno dotare dei pass a titolo oneroso, lo stesso trattamento è stato previsto per le cliniche private e gli istituti scolastici di primo e secondo grado.

Lo scandalo del boom di vetture in lista bianca, esentate dal pass, è scoppiato all’inizio dell’anno quando il presidente dell’Amat Giuseppe Mistretta, convocato dalla terza commissione consiliare, ha denunciato oltre « 10mila accessi impropri » , mentre soltanto nel 2019 se ne contavano 4.052 mezzi. Una deriva determinata dal fatto che le credenziali d’accesso al sistema, almeno negli ultimi quattro anni, sono state fornite a enti pubblici e forze dell’ordine, senza passare più dall’azienda di trasporto pubblico.

Ecco che, per esempio, fra le oltre 10mila vetture in lista bianca spiccavano quelle dei piccoli Comuni del palermitano adesso escluse: Monreale con quota 21, Licata 16, Carini 9, Lascari e Pollina con 8 vetture. E poi i consolati che hanno fatto lievitare il numero con le Filippine in testa e quattro mezzi autorizzati.

Da adesso in poi toccherà soltanto all’Amat “ in qualità di gestore del servizio a seguito della richiesta da parte degli aventi diritto”, inserire le auto nella lista bianca.

Da settembre, però, chi dovrà dotarsi di un abbonamento o di un ticket giornaliero per entrare nella Ztl pagherà di più. Il costo verrà caricato dell’Iva che fino a ora è stata a carico dell’Amat. Così i biglietti giornalieri costeranno 1,20 euro in più rispetto ai 5 di adesso, stessa storia vale per gli abbonamenti che avranno cariacata l’Iva al 22 %. In questi giorni,intanto, è diventato molto più difficile trovare nei punti vendita il tagliando per il ticket giornaliero perché l’Amat, secondo le ultime indicazioni dell’Agenzia delle entrate deve emettere fattura essendo un costo gravato dall’Iva. Tramite l’App “ PalermoMobilità”, infatti, la fattura è disponibile.

« Fino a ora l’Iva sulla Ztl ce l’ha rimessa l’Amat e non è più una cosa sostenibile per l’azienda — dice Mistretta — L’ho fatto presente da tempo all’amministrazione comunale. Non c’è altra strada che maggiorare i costi dei biglietti della somma dell’Iva. La gestione della zona a traffico limitato in città non può essere un servizio in perdita».

fonte: Repubblica Palermo