La “cura del ferro” a Palermo, come nel resto dell’Isola, è stata e continua ad essere un viaggio difficile che nei prossimi mesi, però, vedrà la conclusione di opere ferroviarie strategiche e l’avvio delle nuove linee del tram.
La cura, insomma, ha iniziato a dare i suoi frutti e dimostrare che il trasporto pubblico su rotaia piace sempre di più ai palermitani stufi di code chilometriche, parcheggi impossibili e strade insufficienti.
Basti pensare che dal 2018 a oggi, secondo i dati dell’assessorato regionale Infrastrutture, il numero di passeggeri nei treni regionali in Sicilia è aumentato del 38% e su 54mila viaggiatori che ogni giorno salgono su un treno siciliano, 22mila, più di un terzo, lo fanno nelle 21 fermate del passante ferroviario di Palermo, altri mille al giorno nelle tre stazioni del tratto di anello fra Notarbartolo e Giachery. Un totale di 8 milioni di passeggeri all’anno che potranno essere molti di più alla chiusura di tutti cantieri. Su questo i tecnici della Regione e quelli di Rfi e Trenitalia concordano: la richiesta di trasporto ferroviario urbano è in continuo aumento. Lo ha dimostrato nel 2021 l’apertura della fermata di Capaci che costrinse Trenitalia ad aumentare massicciamente il numero di convogli per trasportare migliaia di studenti e lavoratori pendolari. Stessa tipologia di utenti che affollano nelle ore di punta le fermate di Notarbartolo e Orleans, quest’ultima a servizio di una zona particolarmente caotica e con pochi parcheggi e che ospita la cittadella universitaria. Ultimo esempio la fermata De Gasperi del passante inaugurata a luglio fra un certo scettiscismo e adesso utilizzata da centinaia di studenti.
Nei prossimi mesi le novità riguarderanno l’anello ferroviario, finora rimasto il fratello povero del passante. Il 27 ottobre aprirà la fermata “ Libertà” in viale Lazio fra quelle di Notarbartolo e Imperatore Federico. Ma l’appuntamento più atteso è quello di giugno del prossimo anno quando i treni arriveranno per la prima volta nelle fermate Porto e Politeama. Nelle notti di questa estate i treni cantiere sono partiti dall’ex scalo merci Sampolo con i tecnici di Italferr e tutto dovrebbe essere completato alla fine di quest’anno. Poi occorreranno altri sei mesi per collaudi e autorizzazionida parte dell’Ansfisa, l’agenzia indipendente per la sicurezza. Così dalla prossima estate l’anello arriverà nel cuore della città e riuscirà anche a collegare il porto con l’aeroporto e quest’ultimo con piazza Politeama.
Nel frattempo, sempre con l’impresa D’Agostino capofila, partiranno i lavori per il secondo stralcio da 90 milioni di euro che chiuderà l’anello a Notarbartolo. Un tratto di 1,6 chilometri, 800 metri in galleria naturale, la “ Paternostro” per la quale è previsto l’uso di una “talpa”, sarà anche realizzata la nuova fermata “ Turrisi Colonna” e adeguata la fermata “Politeama” e la connessione con la stazione Notarbartolo sul passante ferroviario. Necessari quattro anni di lavori con l’apertura fissata alla fine del 2028. Stesso orizzonte temporale per le due strozzature nel passante dove c’è ancora un solo binario.
All’inizio del 2027 aprirà la fermata “ Lazio” di viale delle Alpi, costruita per cinque piani sottoterra e che collegherà una zona nevralgica della città. Più complessa la soluzione per i 60 metri che mancano nella zona di vicolo Bernava. Ferrovie parla di chiusura del cantiere a fine 2026 ma le gare per la costruzione delle fermate Tribunale e Papireto sono andate deserte e dal Comune stimano come minimo per il 2028 la conclusione di un’opera iniziata a febbraio del 2008 e letteralmente travolta dalle falde acquifere sotterranee.
Sul fronte tram, entro la fine dell’anno la Sis aprirà i cantieri della tratta C, il prolungamento di circa 8 chilometri della 4 che congiungerà via Pitrè con l’università, la fermata Orleans fino ad arrivare alla stazione centrale mentre sono partiti i rilievi per la tratta da Notarbartolo a Giachery.
Fonte: Repubblica