Una vera e propria invasione. Con 52mila ingressi nei primi mesi del 2024 e una previsione, “entro la fine dell’anno, di 130mila accessi”. È una morsa che non accenna a diminuire quella dei pullman turistici che premono su Roma.
La fotografia della situazione è stata resa nota ieri dall’assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè. Per ora lo strumento per disincentivare l’accesso nelle strade semicentrali è l’ordinanza del sindaco che ha aumentato del 200% le tariffe per i parcheggi della zona intermedia. Ma un domani potrebbe essere il ritiro della patente o anche le ganasce, in caso di trasgressioni del codice della strada o di una violazione del regolamento comunale.
Quest’ultimo, in particolare, prevede tre fasce di accesso: la zona A, la più esterna ed economica, la zona B, ovvero l’anello attorno al centro, dove si paga molto di più, e la zona C, dove i pullman non possono entrare, con l’esclusione di 30 mezzi al giorno. « Il tema della congestione da pullman è così evidente – ha spiegato Patanè – che se le tariffe non disincentiveranno l’accesso il fenomeno dovrà essere disincentivato in un altro modo. Nei primi 5 mesi dell’anno ci sono stati 52mila permessi: 6000 per la zona A, quella periferica, mentre oltre 46mila per entrare nella zona B, l’ 88,4% del totale contro l’11,6%. Parliamo della zona di Prati, delle mura Gianicolensi edel Vaticano, aree che non possono sopportare questo carico».
Per fermare l’invasione la strategia del Campidoglio, dopo l’ordinanza, è quella di potenziare i parcheggi di scambio esterni, per invogliare gli operatori, dotandoli di aree sosta confortevoli sia per i cittadini che per gli autisti, con spazi che contengano anche biglietterie e bagni. «Lavoriamo su quattro parcheggi – ha concluso Patanè Ponte Mammolo, Anagnina e Laurentina, dove siamo in fase di gara, e Aurelia, con un intervento di Fs Park».
L’obiettivo è tenere il più lontano possibili i pullman.