Roma avrà presto il suo Grande raccordo anulare delle biciclette, l’anello ciclopedonale lungo poco meno di 50 km che toccherà i luoghi più significativi della città dal centro alla periferia.

I cantieri verranno aperti all’inizio del prossimo anno, il 20% dell’anello sarà pronto entro il 30 giugno 2024 mentre l’intero percorso sarà pedalabile entro il 30 giugno 2026.

I primi interventi, anche in vista del Giubileo, interesseranno l’area del Colosseo (e la vicina via di san Gregorio) in armonia con il CArMe, il piano di trasformazione dell’area compresa tra Fori, Colosseo, Colle Oppio, Celio, Terme di Caracalla, Circo Massimo, Foro Boario e Campidoglio.

L’opera, finanziata dal Mit con circa 16 milioni di euro nell’ambito dei fondi destinati alle ciclovie turistiche (e poi inserita tra le opere previste dal Pnrr), sarà realizzata dall’Astral in base ad un accordo tra Comune di Roma e Regione Lazio. “L’affidamento dei lavori ad Astral – ha spiegato la presidente e Ad di Rsm Anna Donati – ci assicura l’immediata partenza dei cantieri, quindi ci farà risparmiare dal punto di vista temporale e dei rischi connessi all’opera. E’ stato un lavoro intenso e partecipato che ha richiesto anche modifiche di progetto. Roma Servizi per la Mobilità ha lavorato a lungo su questa ciclovia quindi siamo molto contenti di annunciare che il progetto definitivo è stato consegnato all’amministrazione e che a gennaio partiranno i cantieri”.

La Giunta di Roma Capitale, nella seduta del 20 dicembre, ha approvato il progetto definitivo del Grab, Grande Raccordo Anulare delle Bici: un passo in avanti decisivo nella realizzazione di una infrastruttura di mobilità attiva, complessivamente di 54 km, di grande significato iconico per Roma e allo stesso tempo di grande impatto trasportistico. Una straordinaria opera pubblica, un’arteria circolare che sarà di grande utilità per la città, perché collega i parchi, le ville e i luoghi di maggiore interesse storico e monumentale di Roma. La connessione del Grab all’Area archeologica centrale rappresenta da un lato l’occasione per la riqualificazione di arterie centrali oggi a quasi esclusivo uso automobilistico, dall’altro il prologo della nascita di un unico grande parco archeologico capitolino che può andare dai Fori Imperiali alla Regina Viarum, concretizzando di fatto il grande sogno di Antonio Cederna e dei visionari che per questo si sono battuti fin dagli anni ’60. Per questo il Grab sarà un grande motivo di attrazione per i romani e per i turisti e uno straordinario volano di sviluppo economico per Roma, un’opera paragonabile e, forse, per bellezza superiore, ai grandi assi pedonali e ciclabili che finora il mondo ha conosciuto, come ad esempio il parco lineare ‘High line” di New York. Il Grab sarà parte integrante del sistema della mobilità urbana futura e avrà una importanza fondamentale nell’ottica dell’intermodalità degli spostamenti considerando che si riconnetterà a 4 linee della Metropolitana, 5 linee di tram, una linea di treno urbano, cinque linee di ferrovie laziali. “Nelle ultime settimane è stata impressa, inoltre, una forte accelerazione all’iter che porterà alla realizzazione non solo del Grab, ma anche di 16 nuovi percorsi ciclabili, tra cui la Ciclovia Turistica Tirrenica, tratto Roma-Fiumicino. Provvedimenti che, insieme al GRAB, sono strategici dal punto di vista dell’intermodalità degli spostamenti e in coerenza con gli obiettivi che ci siamo prefissati: da un lato ridefinire lo spazio fisico esistente su strada a vantaggio di pedoni e ciclisti e, dall’altro, innervare la città di infrastrutture per la pedonalità, la ciclabilità e lo sharing, intorno all’ossatura principale costituita dal trasporto su ferro. Grazie al grande lavoro portato avanti dal Dipartimento e da Roma Servizi per la Mobilità, siamo perfettamente in linea con le scadenze del Pnrr e quindi pronti ad avviare i cantieri”. questa la dichiarazione dell’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè.

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Fonte: Roma Mobilità