Sull’Appia la sosta selvaggia è ormai sdoganata a prassi, tanto che pure un postino decide di seguire il trend parcheggiando la panda in doppia fila, tra una 500 e una Bmw. In via Cola di Rienzo si lascia la macchina dove capita, talvolta anche sulle strisce visto che da queste parti «si fa così». E il traffico è un caos.

In piazza Sant’Emerenziana, proprio in mezzo all’incrocio con viale Libia, una panda rossa e una Matiz nera sembrano essersi arenate dove di prassi si sosta, ma in realtà non si potrebbe, cioè ai lati del gabbiotto dei vigili urbani. La prima in mezzo al crocevia e la seconda in un fazzoletto di asfalto agghindato a spartitraffico. Tra le due auto e il gabbiotto, col cavalletto sul marciapiede, anche un motorino elettrico di quelli in sharing. Mentre su via Cola di Rienzo un vero e proprio campionario del parcheggio illegale: code di auto in doppia fila su entrambi i lati; davanti al mercato dell’Unità, quindi verso piazza Risorgimento, un furgone frigo scarica la marce dopo essersi piazzato sulle strisce pedonali; e nel frattempo, con la carreggiata ristretta dalle auto fuori stallo, una signora ha difficoltà ad attraversare via Ezio, ingolfata da una panda e un furgone bianchi immersi in una selva di parabrezza e manubri, segnale che anche gli scooter vengono lasciati così, a casaccio.

Storie ordinarie di vita quotidiana nella Capitale, dove, al netto della stretta sulla sosta selvaggia varata dal Campidoglio, si continua imperterritamente a mollare la macchina dove capita, sempre più spesso in doppia fila, con grossi problemi per il decoro, per la viabilità ma, soprattutto, per la sicurezza dei pedoni.

Il dibattito tra chi sostiene che ci siano pochi parcheggi e chi invece dice che ci sono troppe macchine in circolazione, ancora non è arrivato a una soluzione. Fatto sta che nella Capitale, che il Campidoglio vorrebbe sempre più orientata alla mobilità intermodale — ovvero l’uso delle varie modalità di trasporto pubblico al posto della vettura privata in modo da sottrarre auto al traffico cittadino —, la sosta selvaggia domina ancora la scena. E questo al netto dei numeri, crescenti, che arrivano dal Comando dei vigili urbani sul fronte delle sanzioni. Nonostante si proceda al ritmo di quasi 20 mila multe alla settimana, cioè quasi 3 mila al giorno, l’abitudine a parcheggiare l’auto in doppia fila non si smorza. Significa, quindi, che il gioco vale ancora la candela: meglio rischiare il verbale anziché perdere tempo prezioso a cercare uno stallo blu, il più delle volte senza trovarlo.

E infatti quello che si vede girando per alcune vie significative in un sabato mattina di marzo, conferma che la moda della sosta selvaggia sia senza ombra di dubbio più che mai in voga. L’Appia, una delle direttrici dello shopping, è un esempio lampante: auto sistematicamente appoggiate a lato della strada accanto a quelle sistemate all’interno delle strisce blu. Se ne trovano di tutti i tipi e a tutte le ore: suv, utilitarie, city car, addirittura furgoni, in entrambi i sensi di marcia e in prossimità di negozi, farmacie e supermercati. Stanno lì per pochi minuti, giusto il tempo per fare una commissione o scaricare dei pacchi, dopodiché lasciano la doppia fila a qualche avventore che subito ne approfitta parcheggiando in serenità «perché tanto fanno tutti così», ci dice un distinto signore rientrando nella sua auto in sosta illegale.

Stessa dinamica anche su viale Libia, dove il parcheggio creativo arriva ad assumere dimensione artistica: anche se la strada è ridotta a metà dalla corsia preferenziale, una panda grigia è ben parcheggiata dietro a una 500, forse un relitto anni ‘70, che da tempo occupa uno degli stalli a spina di pesce; e più avanti, direzione ponte delle Valli, molte auto sono ferme nel mezzo della rotatoria.

fonte: Corriere.it