Un vecchio e indistruttibile tram Stanga, riqualificato e dipinto di rosso pompeiano. Un viaggio nel cuore di Roma in cui, ad ogni fermata, corrispondono monumenti straordinari. In una parola: Archeotram. Se ne parla da trent’anni e, finalmente, diventerà realtà: il 18 febbraio una vettura Stanga di Atac ha viaggiato da piazzale Ostiense fino a Termini effettuando una prima prova operativa. Il progetto è di avviare entro Pasqua « la linea che attraversa la Storia », spiega l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè.

L’Archeotram si inserisce nel progetto della Passeggiata Archeologica Carme e consiste in dieci fermate all’andata, dodici al ritorno: in un’ora e un quarto, tanto è durato questo primo giro completo, vengono collegati tra loro siti di archeologia romana, ma anche opere più moderne (e altrettanto affascinanti). Si inizia come detto da piazzale Ostiense, dove spicca la piramide Cestia, tomba romana di Caio Cestio costruita tra il 18 e il 12 avanti Cristo. Del III secolo è invece Porta San Paolo. Questo piazzale è anche il teatro tragico della Storia contemporanea perché il 10 settembre del 1943 qui si è svolta la strenua difesa della città dai nazisti.Tornando allastoria romana, la prima fermata dell’Archeotram si trova davanti al Circo Massimo e a pochi passi dal Palatino, poi lo Stanga rosso pompeiano si immette sulla salita di viale del Parco del Celio dove incrocia ilMuseo della Forma Urbis e il Parco Archeologico del Celio. I binari raggiungono piazza del Colosseo e scendendo accanto al monumento più noto della Storia si potrà raggiungere via dei Fori Imperiali, coni musei che apriranno a breve nelle fermate della metro C. A questa altezza l’Archeotram incrocia anche la Domus Aurea, con gli spettacolari resti della villa dell’imperatore Nerone. Una volta arrivati in via Labicana, alla fermata San Giovanni in Laterano, oltre all’omonima Cattedrale della cristianità, si raggiungono la Basilica di San Clemente con i suoi quattro strati di Storia romana e medievale e ancora l’anticomonastero dei Santi Quattro. Prossima fermata: una delle più solenni architetture dell’Impero Romano, ovvero Porta Maggiore, eretta nel 52 dopo Cristo dall’imperatore Claudio. I resti che si trovano in questa piazza, che sembra una rotatoria per auto, con l’Archeotram saranno valorizzati come la tomba del periodo tardo- repubblicano del fornaio Eurisace e di sua moglie Atinia.

Prima di arrivare a Termini, altre tre fermate: in via principe Eugenioa pochi passi dalla Chiesa di Santa Bibiana, piazza Vittorio ( dove si trova la porta alchemica e, poco distante, l’Auditorium di Mecenate), via Gioberti che arriva ai piedi della Basilica di Santa Maria Maggiore. Arrivati al capolinea in piazza dei Cinquecento, ecco Palazzo Massimo alle Terme e le Terme di Diocleziano, entrambe sedi del Museo Nazionale Romano.

L’Archeotram, spiega Atac, è un servizio pubblico a tutti gli effetti, aperto a tutti al costo di un normale biglietto giornaliero. Non inquina e «consente ai passeggeri di godere di un’esperienza unica che è l’archeologia di Roma, ma osservando anche l’evoluzione architettonica e storica della città e angoli meno conosciuti — spiega ancora Patanè — Non un semplice mezzo di trasporto ma un’opportunità per esplorare Roma in modo comodo e affascinante perché un conto è farlo su un autobus a due piani, un conto è farlo su un vecchio tram».

In futuro l’Archeotram da piazzale Ostiense potrebbe arrivare fino a piazzale dei Partigiani di fronte alla stazione del treno, pronto ad accogliere i turisti (ad esempio quelli che arrivano da Civitavecchia) che solitamente viaggiano sui pullman turistici. Un effetto dissuasivo sui torpedoni, che arrivano fin sotto al Colosseo, è molto richiesto anche dalla cittadinanza.

Fonte: Repubblica