I varchi potrebbero essere attivati anche adesso ma, probabilmente, questo non accadrà ancora per diverso tempo. Dal 1° novembre 2024 dovrebbe iniziare ufficialmente l’era della nuova Ztl fascia verde, la zona a traffico limitato che esclude i veicoli più vecchi e inquinanti da un’ampia fetta di Roma, però l’accensione degli occhi elettronici dovrebbe slittare ulteriormente. Non solo. Rispetto a quanto si era deciso in passato, le auto diesel euro 4 e benzina euro 3 potranno continuare a circolare liberamente.
I dodici mesi, come anticipato, dovevano servire per perfezionare l’attivazione dei varchi elettronici. Sono 51, in totale, quelli installati a partire dall’11 aprile dello scorso anno. Serviranno, una volta accesi, per monitorare e regolamentare l’accesso di auto, camion, furgoni e motorini nella nuova fascia verde di Roma. A fine marzo del 2024 il sindaco Gualtieri, con un’ordinanza, aveva prorogato lo stop ai veicoli più inquinanti fino al 31 ottobre con l’idea, poi di partire “a regime” con le nuove regole.
Ci sono due nodi principali che potrebbero causare un nuovo rinvio dell’accensione dei varchi elettronici. Il primo riguarda il sistema “move-in” che sta per “monitoraggio veicoli inquinanti”. Parliamo di un sistema di monitoraggio dei veicoli soggetti a limitazioni della circolazione tramite il quale è possibile chiedere una deroga chilometrica ai divieti in base all’uso effettivo del veicolo e allo stile di guida adottato. Prevede l’installazione di una scatola nera sul veicolo per rilevare le percorrenze reali attraverso il collegamento satellitare a un’infrastruttura tecnologica dedicata. Peraltro, è stato avviato, già dallo scorso mese di luglio, l’iter amministrativo-autorizzativo propedeutico all’entrata in vigore. E’ in corso un’interlocuzione con la Regione Lombardia che ha dato riscontro positivo alla richiesta di utilizzare la medesima piattaforma per l’acquisizione dei vari dati – in primis quello sui chilometri percorsi dai veicoli – anche sul territorio capitolino.
C’è poi la questione del nuovo Piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio, documento dal quale si era partiti per predisporre i divieti alla circolazione. Il rinvio dello scorso anno serviva anche per redigere un nuovo Piano, convinti del fatto che i dati sulla qualità dell’aria sarebbero stati migliori rispetto a quelle recepite dal Campidoglio nel 2022 e dal quale si era poi deciso di procedere con la nuova disciplina del traffico. Ad oggi, però, del piano non c’è traccia e questo è un problema per tutti i laziali visto che la Corte di giustizia europea ha da tempo emanato condanne nei confronti della Regione Lazio per sforamento dei valori d’inquinamento dell’aria. Insomma, i provvedimenti vanno presi anche per evitare multe milionarie.
Tra move-in che non è pronto e Piano di risanamento della qualità dell’aria che non arriva, l’accensione dei varchi fissata per il 1° novembre 2024 dovrebbe slittare ulteriormente.
In mattinata, rispondendo ad un articolo de Il Messaggero nel quale si parlava dell’imminente avvio della Ztl Fascia verde, fonti del Campidoglio hanno precisato che “In riferimento a notizie di stampa riguardanti il divieto di ingresso nella Ztl Fascia Verde ai veicoli più inquinanti, si precisa che è in corso da tempo un’interlocuzione proficua con Arpa e Regione Lazio per confermare il quadro attuale – senza dunque attivare il previsto divieto di ingresso agli euro 4 diesel – alla luce dei dati positivi circa la presenza, in flessione negli ultimi tempi, di No2 e Pm10”.
Nel pomeriggio è arrivata, tramite nota stampa, anche la posizione della Regione Lazio che “conferma che è in corso da tempo un costruttivo dialogo con l’amministrazione di Roma Capitale per mantenere il quadro attuale ed evitare, come già avvenuto lo scorso anno, nuovi divieti alla circolazione nella suddetta zona. In particolare – si legge ancora – la Regione, in stretto contatto con Arpa Lazio, sta valutando con attenzione la relazione predisposta dai settori Ambiente e Mobilità di Roma Capitale, pervenuta il 10 luglio scorso, con la quale è richiesta una nuova deroga (nello specifico Euro 4 disel), così come previsto ai sensi dell’art 4 delle Norme Tecniche di Attuazione relative all’attuazione del Piano di Risanamento della Qualità dell’aria approvato nel corso della passata legislatura guidata da Zingaretti (D.C.R. Lazio n 8/2022), contenente misure stringenti che non tenevano conto dei progressivi miglioramenti della qualità dell’aria. La Regione Lazio conclude la nota – sta facendo tutto quanto si rende necessario al fine di evitare che le scelte scellerate del passato si scarichino oggi sulle fasce più deboli e che gli effetti di un piano che non considera la progressiva regressione dei fattori inquinanti degli ultimi anni, incida così negativamente a livello sociale”.
fonte: Roma today