Sono spesso cancellate e illeggibili le strisce pedonali, che al contrario dovrebbero rappresentare il presidio di sicurezza minimo nella coesistenza civile tra automobilisti e chi si muove a piedi, in bicicletta o in monopattino. Dall’inizio dell’anno sono 19 i pedoni uccisi a Roma (l’ultimo è il 61enne travolto e ucciso domenica da un furgone Areti in via Cilicia, a San Giovanni), ma se si sommano le vittime nell’hinterland e sul litorale il bilancio sale a 65.

Il Comune è al lavoro per realizzare 80 attraversamenti luminosi entro quest’anno e altri 300 entro il 2026. In parallelo sono in programma 230 passaggi rialzati, 150 nel 2025, per i quali verranno stanziati 6 milioni.

Mentre il Comune si appresta ad aumentare in misura consistente il numero degli attraversamenti pedonali luminosi, al contempo pensa a crearne più di 200 rialzati, una sorta di dossi, per costringere gli automobilisti a rallentare per evitare di danneggiare il veicolo.

L’input arriva dai Municipi, che lo scorso 23 maggio hanno presentato le loro richieste al Campidoglio indicando i punti critici nei quali ritengono necessario questo tipo di interventi. I nuovi passaggi sopraelevati riservati ai pedoni sono delle piattaforme lunghe tra i 10 e 12 metri, da realizzare in strade urbane di quartiere o locali a prescindere dai volumi di traffico.

Come ulteriore deterrente contro gli eccessi di velocità sono previsti anche restringimenti di carreggiata e nuovi impianti di illuminazione. Tra gli esempi più avanzati in Europa Londra, dove nel 2019 sono state sperimentate le «zebra crossing» in 3D, strisce disegnate in modo tale da creare l’illusione ottica che si rischia la collisione con un ostacolo.

fonte: Corriere.it