L’edizione romana di Repubblica fa il punto con l’Assessore alla Mobilità, Eugenio Patané in merito ai programmi di sviluppo della rete metropolitana della Capitale.
Secondo il report di Legambiente, Roma è maglia nera in Europa nella classifica del trasporto su rotaia con 1,43 km ogni 100 mila abitanti. Che tempi si dà l’amministrazione per riuscire a scalare questa classifica?
«Legambiente ha ragione a descrivere come disastrosa la situazione attuale. Noi stiamo cercando di recuperare i ritardi rispetto alle altre grandi città europee, Londra ha costruito la prima metro nel 1865, mentre Roma ha inaugurato la metro A nel 1980. Adesso noi vogliamo passare dagli attuali 32,5 km di tramvia a 100, e passare immediatamente dagli attuali 59,4 km di metropolitana a circa 92 km per una spesa di 8,5 miliardi. Con un investimento di 15 miliardi si riuscirebbe ad avere il doppio dei km attuali. Ma serve l’aiuto del governo».
In che tempi?
«Abbiamo i soldi per la progettazione, ora servono quelli per la realizzazione, 15 miliardi in tutto. Con otto miliardi e mezzo intanto si riescono a costruire circa 33 km di metropolitana in più, quindi tra le 32 e 36 fermate in più, è una capillarizzazione importante. L’inizio dei lavori deve avvenire prima della fine di questa legislatura, quindi entro il 2026. L’anno prossimo, nel 2025, apriremo già due fermate della metro C: Porta Metronia e Colosseo. In generale dobbiamo trovare un mix economico finanziario che sia ottimale per l’amministrazione».
Mercoledì, insieme al sindaco Roberto Gualtieri, ha incontrato in Campidoglio la presidente della Banca europea per gli investimenti, Nadia Calviño, per chiedere una consulenza su questo mix finanziario ottimale da utilizzare per trovare gli 8,5 miliardi. Cosa ne è venuto fuori?
«Gli 8,5 miliardi consentirebbero a Roma di prolungare la linea C da Farnesina a Grottarossa, le due diramazioni della A dopo Battistini a Monte Mario e Monte Spaccato, il prolungamento della B da Rebibbia a Casal Monastero e la realizzazione della linea D da Ojetti fino ad Eur Agricoltura. Sarebbe molto utile, e di questo abbiamo discusso con la presidente, se la Bei potesse aiutarci con la loro area advisory nella costruzione di un modello economico finanziariosostenibile per l’amministrazione comunale così da realizzare queste quattro linee».
Che disponibilità economiche ha l’amministrazione comunale?
«Noi vogliamo fare la nostra parte ma abbiamo una capacità di indebitamento solo in conto investimenti che non sarà mai sufficiente a coprire cifre così alte. Ci vuole un aiuto consistente da parte del governo, una norma specifica e speciale su Roma che ci aiuti a realizzare, come è avvenuto nelle altre Capitali europee, una buona parte delle opere. Noi poi non disdegniamo l’aiuto dei privati che decidono di investire nelle infrastrutture su ferro della città, ma i project financing prevedono rate pagate in spesa corrente dove noi non abbiamo capacità di indebitamento.
L’auspicio è che la Bei possa fornirci un’autorevole consulenza su quale sia il mix di queste fonti più sostenibile per il Comune».
A piazza Venezia, metro C, è al lavoro l’idrofresa, servono ancora otto anni per inaugurarla?
«A piazza Venezia stiamo realizzando la stazione più difficile del mondo, e nel frattempo mettiamo le talpe a Farnesina, che scavano e fanno il rivestimento, e proseguono verso l’Auditorium, piazzale Clodio, Ottaviano, Castel Sant’Angelo, Chiesa Nuova e piazza Venezia».
A proposito della fermata Chiesa Nuova scelta al posto di quella a Torre Argentina. È confermato che quest’ultima non si farà?
«C’è stata l’opposizione della Soprintendenza di Stato che nel 2008 ha mandato un parere negativo sulla realizzazione della fermata Sant’Andrea della Valle e Argentina per la presenza di importanti rilievi archeologici come Campo Marzio e un portico del I secolo dopo Cristo, impossibili da decostruire. È molto complicato però vogliamo valutare fino all’ultimo, insieme al Consiglio comunale, se si possono tentare altre strade con tecniche innovative di costruzione così da avere una stazione più baricentrica».
Restando ad oggi, quando arriveranno i treni destinati alla metro A e alle metro B così da diminuire i tempi di attesa in banchina?
«Abbiamo acquistato 30 treni: i primi 14 inizieranno ad arrivare da dicembre 2024, 12 per la Linea B e 2 per la linea A. Li avremo tutti entro dicembre 2025, mentre gli altri 16 saranno consegnati negli anni a seguire».