Gli amministratori dell’area sud- est torinese spingono per un prolungamento della futura Gronda Est verso il nuovo ospedale dell’Asl To5 e in direzione Villastellone. L’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, che ha stanziato i primi 750mila euro per l’opera, fa da sponda: poco prima di Natale ha scritto alla Città metropolitana, spiegando di intendere anche la viabilità « proveniente dal Carmagnolese e dal Carignanese» nel perimetro della “tangenzialina” che dovrebbe chiudere l’anello viario attorno a Torino.
Intanto monta la protesta di alcuni sindaci della collina. Fa discutere il collegamento Est su cui la Città metropolitana sta lavorando, tanto che entro fine mese sarà adottato lo studio con un’ipotesi di tracciato: un intervento leggero rispetto al passato, con una spesa fra i 400 e i 500 milioni, poco più di un terzo del miliardo e 200 milioni calcolati ormai più di 10 anni fa, quando si parlava di una vera tangenziale a pedaggio.
Il nodo principale da affrontare è l’attraversamento della collina a nord, verso Gassino. L’ipotesi di tracciato prevede due gallerie, una delle quali nel territorio di Montaldo. Non a caso il primo cittadino Sergio Gaiotti annuncia battaglia: ha organizzato per il 1° febbraio un convegno ambientalista a cui parteciperanno anche i Fridays for Future, proponendo « un referendum sull’opera fra i cittadini, a gruppi di Comuni » .
« Io non sono contrario allo sviluppo, ma qui si tratta di distruzione dell’unico polmone verde fra Chieri e Chivasso — assicura – . Capisco un allargamento della strada, ma di più no, l’opera non è giustificabile dai flussi di traffico. Rischiamo un’altra Tav».
Chi nelle ultime settimane si è esposto, con incontri pubblici, è il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero. Era contrario alla vecchia idea della tangenziale ed è favorevole, senza tentennamenti, sia al progetto sia alla strada intrapresa, perché «si è fatto quello che è stato richiesto in modo compatto nel 2021 dagli amministratori». «Abbiamo svolto un ruolo di raccordo, tenendo conto del tema della salvaguardia ambientale – precisa –. Non volevamo che ci passasse sopra la testa una decisione calata dall’alto, magari con un’opera di grande impatto. Così non è stato».
fonte: Repubblica