A piedi, in bus e in tram. Sono le modalità prescelte dalla maggior parte della comunità del Politecnico di Torino che percorre massimo cinque chilometri per fare casa- ateneo.

Il 38% va a piedi, il 19% in bus, il 14,5 in tram e il 13% in bici, solo il 5% va in auto. Per il 40% invece che deve percorrere più di 5 chilometri le abitudini cambiano. Cala chi va a piedi (1%) o in bici (5,57), tanti scelgono il tram (11,5), aumenta anche la metro e il bus (24,1), ma più alta è la percentuale di chi va in auto ( 24,9%). Gli automobilisti infatti sono uno su quattro ma poi l’uso dell’auto scende se la distanza aumenta. Oltre i 20 chilometri tra casa e ateneo domina il treno che viene scelto dal 70% della comunità.

Sono i risultati dell’indagine sugli spostamenti quotidiani Casa-Università che fotografa le abitudini della comunità PoliTo. Al questionario hanno risposto in 6.654, il 18% della comunità politecnica. Quasi tutti frequentano le sedi torinesi, per lo più corso Duca (88,43%) nel cuore quindi della città, a due passi da metro, stazione e sul tragitto di nove linee di trasporto pubblico su gomma.

Una posizione che aiuta le abitudini ma non le rende ancora del tutto sostenibili. A influire é la distanza casa-lavoro che per la maggior parte è tra i 15 e i 30 minuti. Tra le risposte sul perché si utilizza l’auto, 519 hanno risposto minore tempo di viaggio, 469 hanno indicato la flessibilità in caso di imprevisti e 362 la comodità.

La fotografia restituisce anche i risultati delle politiche interne di ateneo per disincentivare l’auto privata e ridurre l’impatto ambientale. Basti pensare che dal 2012 sono stati dimezzati i parcheggi interni (erano 1.200, oggi 660) in un’area dove la sosta pubblica costa 1,70 euro all’ora e ai dipendenti è stata offerta la possibilità di rinunciare al tag di accesso per i parcheggi interni al posto del finanziamento dell’abbonamento annuale al trasporto pubblico locale. In parallelo sono stati aumentati i posti bici da 200 che erano dieci anni fa a 1.100 oggi, saturando gli spazi tanto che sono in corso confronti con il Comune e Rfi per trovarne di nuovi. In tutto si parla di investimenti di 1.4 milioni di euro l’anno sul tema.

« Il macrofilone – spiega il professor Bruno Dalla Chiara, Mobility Manager di Ateneo – è andare verso un’impostazione plurimodale, gerarchica e flessibile » . Con questo obiettivo da aprile parte al Poli la sperimentazione MaaS4Italy, per cui il Comune di Torino è tra i sei comuni capoluogo di Città metropolitane individuati. Per la sperimentazione è previsto un cashback, quindi un vantaggio economico per chi sceglie la mobilità integrata. «Lo scopo è coinvolgere la comunità e favorire l’uso integrato di mezzi » , aggiunge Dalla Chiara.

« Il lavoro fatto dal Politecnico su una platea di circa 50.000 utenti è profondamente utile e rappresenta il metodo che anche noi applichiamo: raccolta di dati, analisi, proposta di soluzioni e scelta di policy basata sui dati», commenta Chiara Foglietta, assessora alla Mobilità di Torino.

Fonte: Repubblica Torino