È pronta la contro-proposta della giunta Cirio per far slittare il blocco degli Euro 5 diesel. L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati l’ha presentata ieri sera a Venezia, in una riunione informale con Lombardia, Veneto ed Emilia- Romagna, a margine del Festival delle Regioni che si chiuderà questa mattina. La prospettiva da scongiurare è lo stop dei veicoli dal 1° ottobre al 15 aprile del prossimo anno, che per decreto ministeriale sarà in vigore nei comuni con più di 30mila abitanti e coinvolgerà il bacino padano. Per il Piemonte significa un coinvolgimento potenziale di circa 290mila veicoli – secondo i dati Aci – che non potranno circolare in 18 città, tutti i capoluoghi di provincia (ad esclusione di Verbania) e gran parte della cintura torinese.

Una disposizione che se rientra fra i provvedimenti per la riduzione dello smog su cui Roma si è impegnata nei confronti dell’Unione europea: l’area della Pianura padana, d’altronde, è storicamente fra le più inquinate a livello continentale e in passato l’Italia è già stata sanzionata. Per poter cancellare o rinviare ancora il blocco occorre bilanciare con qualcos’altro. « Dobbiamo garantire l’abbattimento delle emissioni e dall’altra parte non limitare totalmente la circolazione a centinaia di migliaia di persone e lavoratori » spiega Marnati, che si dice « concentrato su questa vicenda, perché risolverla è una priorità » .

L’idea è appunto bilanciare (almeno sul piano teorico) la mancata riduzione delle emissioni nocive garantita dallo stop agli Euro 5 con altre misure compensative che abbiano lo stesso peso. Le controproposte sono diverse, gli ambiti saranno la mobilità e l’energia, potrebbe ad esempio rientrarvi anche la tessera gratuita sui mezzi pubblici per gli studenti che il presidente Alberto Cirio dovrebbe presentare a breve. E una serie di bandi e incentivi in chiave green.

L’incontro di ieri sera è stato il primo: occorrerà capire ovviamente il parere delle altre regioni coinvolte e poi quello del governo. Certo, l’indicazione politica è chiara. Salvini si sta occupando della partita e lo ha voluto far sapere. «La Lega è impegnata, nelle regioni e al governo, per evitare il blocco dei diesel Euro 5 previsto in alcuni territori a partire dai prossimi mesi » recita una nota del Carroccio di qualche giorno fa, in cui si riferisce che «il vicepremier e ministro Matteo Salvini segue con particolare attenzione il dossier».

Evidentemente non conta l’effettiva qualità dell’aria, che anche dalle rilevazione effettuate dall’Osservatorio sui dati delle ARPA mostra che la criticità è ancora assai elevata, se a Torino sono già stati ampiamente superati nei primi quattro mesi dell’anno i nuovi limiti annuali per le medie giornaliere di NO2, PM2,5 e PM10 previsti dalla Direttiva UE – per non parlare dei valori raccomandati dall’OMS per tutelare la salute umana -, e, come è noto i veicoli diesel contribuiscono in modo determinante a produrre il biossido di azoto, inquinante per il quale l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea (motivo per il quale è previsto il divieto per i diesel euro 5).

Fonte: Repubblica