Spunta una nuova corsia ciclabile in corso Novara a Torino. È stata realizzata la scorsa notte dai Fridays for Future che, con un blitz, contestano il Disegno di legge Salvini sul nuovo Codice della Strada e chiedono “una città più sicura e sostenibile”.
Gli attivisti hanno dipinto una corsia ciclabile lunga 300 metri, nel controviale di corso Novara tra via Bologna e via Regaldi, e hanno appeso diversi cartelli con le loro rivendicazioni per puntare i riflettori sul Nuovo codice della strada in discussione a Roma e sulla sicurezza dei ciclisti. Tra i vari cartelli si legge: “A Torino muoiono 900 persone l’anno per lo smog. Più ciclabili per una Torino meno inquinata”.
“Abbiamo scelto questa strada – spiegano i manifestanti – perché è una direttrice molto frequentata dai ciclisti, che sono quotidianamente esposti al rischio di essere investiti. Un collegamento così importante dovrebbe essere provvisto di protezioni adeguate, come nel tratto di corso Novara verso Ovest”. Un’azione simile è stata fatta lo scorso anno in corso Orbassano.
In particolare gli attivisti contestano alcune modifiche tra cui la scelta di modificare le condizioni di sicurezza nel sorpasso delle automobili nei confronti delle biciclette, le limitazioni imposte alle corsie ciclabili “esponendo i ciclisti al traffico”.
Così l’azione simbolica “arriva in risposta alle politiche aggressive verso le alternative all’automobile”. È stato anche disegnato il numero 30 per terra, in quanto una delle richieste avanzate dal movimento, assieme a decine di altri comitati ed associazioni cittadine, è la città 30, “un modello sostenibile per uno spazio urbano a misura di persona, già attuato in altre città d’Italia come Olbia, Cesena e più recentemente Bologna, con sensibili riscontri positivi”.
L’intenzione quindi è sensibilizzare il Governo e l’amministrazione Torinese «perché un cambio di paradigma sulla mobilità è più urgente che mai e non ci possiamo permettere passi indietro, a partire da Torino, per eccellenza la città dell’auto, dove è più urgente che mai favorire la scelta dei cittadini di rinunciare alle automobili, che nel nostro paese causano il 94% degli incidenti stradali, con ben 3159 solo nel 2022. Un dato allarmante che fa riflettere su quanto sia importante investire in mezzi alternativi come la bicicletta, favorendone una maggiore fruizione da parte dei cittadini, che hanno bisogno di una soluzione non solo sicura, ma anche efficiente».
Fonte: Repubblica Torino