Dopo Bari e Cagliari vediamo la situazione di un’altro capoluogo di città metropolitana del Mezzogiorno, dopo che è stato completato l’aggiornamento dei dati disponibili nell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile, si tratta della città di Catania che detiene da tempo un primato poco lusinghiero, quello di avere più auto e moto che abitanti.
La Città metropolitana ha adottato il PUMS a dicembre 2022, con il quadro conoscitivo e gli obiettivi di Piano. Il Piano è stato sottoposto nel 2023 a VAS ed è ancora in attesa di una approvazione definitiva. (estratto dei principali obiettivi del Piano Urbano della Mobilità sostenibile (PUMS), articolati per area tematica: trasporto pubblico, mobilità attiva, mobilità condivisa e regolazione mobilità privata)
Motorizzazione privata
Nonostante questo “primato”, nel periodo 2017-2022 continua ad aumentare nella città etnea il tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti), arrivando nel 2022 a quota 801 – alle quali si aggiungono 228 moto per mille abitanti –, cioè ogni 1000 persone (dai neonati agli ultracententenari) ci sono 1.029 e auto moto, in sostanza la città con la maggiore densità di veicoli privati, probabilmente d’Europa. Veicoli che dilagano ovunque, quindi, con deprecabili comportamenti di sosta selvaggia.
Per di più si tratta di un parco veicolare particolarmente vecchio e inquinante. Fra il 79 e l’80% del parco veicolare privato ha più di otto anni di età ed una classificazione Euro 4 o inferiore. Solamente 3 su mille le auto elettriche.
Trasporto pubblico
Un ruolo significativo nella mobilità pubblica lo detiene la metropolitana, che si estende per 6,9 km e che contribuisce (nel 2022) per il 16,7% dell'offerta complessiva di trasporto pubblico a Catania. A settembre 2023 è stata affidata la realizzazione della tratta Misterbianco-Paternò della metropolitana, che rappresenta il completamento della linea metro che dall’aeroporto ‘Vincenzo Bellini’ di Catania condurrà fino a Paternò.
Con questa tratta la metropolitana di Catania, disporrà di una linea lunga circa 30 chilometri
In termini quantitativi l’offerta di trasporto pubblico (843 milioni di posti/km) è tornata ai livelli pre-Covid, assestandosi su un livello inferiore a quello assicurato nei primi anni del decennio precedente (984 nel 2011 e 958 nel 2012) ma superiore a tutti gli anni successivi.
Nel PUMS adottato, ma ricordiamo non ancora approvato definitivamente, per quanto riguarda il trasporto pubblico si ipotizza, nello scenario più evoluto e completo, un significativo potenziamento del sistema di metropolitana, ed anche la realizzazione di linee su gomma di "Bus Rapid Transit".
D’altra parte il numero di viaggiatori nel 2022 è ancora meno della metà rispetto al 2019, 9,2 vs 19,4 milioni. Per promuovere l'uso dei mezzi pubblici è stato riproposto (per 4.500 persone) anche per gli anni 2024-2025 l'abbonamento annuale "Catania to go" al prezzo di soli 20 euro l'anno, dopo che nel 2022-2023 questa agevolazione era stata utilizzata da circa 18mila utenti. L’abbonamento consente di accedere ai servizi della metropolitana Fce e delle linee Amts nonché alla rete dei parcheggi scambiatori gestiti da Amts (Due Obelischi, Nesima).
Rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione la flotta di autobus del capoluogo etneo nel 2022 non vedeva ancora la presenza di alcune mezzo elettrico, anche se oltre il sessanta per cento della flotta andava a metano. Tuttavia nel 2023 sono entrati in servizio i primi 36 autobus elettrici ai quali si aggiungeranno altri 130 bus totalmente elettrici, acquistati con i Fondi Pnrr gche arriveranno scaglionati fino al 2026, con la realizzazione anche della stazione di ricarica presentata a marzo scorso.
Mobilità attiva
Per quanto riguarda le piste ciclabili fra il 2016 ed il 2022 sono quasi quadruplicate, passando da 5,3 a 19,5 km, pari però (nel 2022) a meno di un chilometro ogni 10.000 abitanti, quando lo standard europeo per una città di queste dimensioni dovrebbe essere di almeno 15 km / 10.000 abitanti. Nel corso del 2023 è stata avviata la predisposizione del Biciplan metropolitano, ed anche la realizzazione di alcune piste ciclabili, in particolare quella sul lungomare e quelle di collegamento tra le sedi dell’università catanese e le principali stazioni della metropolitana, oltre che quelle ferroviarie del centro della città
Nel 2022 molto ridotta anche la densità delle aree pedonali (3,4 mq per 100 abitanti), al penultimo posto (dopo Reggio Calabria) fra i comuni capoluogo di città metropolitana. Tuttavia, negli ultimi mesi sembra che si stiano decidendo/realizzando interventi per estendere le zone pedonali all'area intorno al Castello Ursino, piazza Turi Ferro e via Di Prima, piazza San Francesco, piazza Mazzini.
Mobilità condivisa
Sono presenti servizi di mobilità condivisa che, nel 2022, erano costituiti dal car sharing con 50 auto a postazione fissa, dal bike sharing con 225 mezzi a postazione fissa e 1.000 monopattini elettrici.
Sicurezza stradale
La presenza così massiccia di veicoli privati favorisce un tasso di incidentalità non indifferente. Circa quasi 1.400 gli incidenti stradali nel 2022 con 18 morti –0,6 per 10mila abitanti – e oltre 1900 feriti.
Qualità dell’aria e impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico
I dati della qualità dell’aria mostrano livelli di biossido di azoto, inquinante tipicamente emesso dai mezzi di trasporto con combustione fossile, inferiori agli attuali limiti di legge, ma superiori ai valori raccomandati dall’OMS per tutelare la salute umana ed anche a quelli previsti dalla nuova Direttiva UE che entrerà in vigore nel 2030.
L’unico dato non aggiornato al 2022 è quello relativo all’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico e segnatamente degli effetti dell’esposizione al biossido di azoto per i quali ancora non sono disponibili gli aggiornamenti da parte dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, dove comunque si può apprezzare una sensibile diminuzione nel tempo delle morti premature stimate.
Il divario di Catania rispetto a standard europei di mobilità sostenibile nel 2030
Sicuramente il capoluogo etneo ha molto da fare nei prossimi anni per avvicinarsi a quelli standard di mobilità sostenibile che già sono reali in molte città europee, ed un po’ su tutti i fronti possibili.