Continuando la serie di interviste ad amministratori locali che si occupano della mobilità nelle città monitorate dall’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile (Intervista al neo Assessore alla Mobilità di Cagliari, Intervista all’Assessore alla Cura del territorio Domenico Scaramuzzi, Intervista a Marco Berlanda, Assessore alla politiche della mobilità, sviluppo della rete di trasporto pubblico locale, Intervista a Valentina Orioli, già Assessora alla Mobilità del Comune di Bologna, Il Vicepresidente ANCI con delega alla mobilità risponde alle nostre domande su tutti gli aspetti della tematica) questa volta abbiamo intervistato Michele Campaniello, che recentemente è subentrato a Valentina Orioli nella Giunta comunale di Bologna assumendo le deleghe a “Nuova mobilità e infrastrutture, trasporto pubblico locale, Città 30 e sicurezza stradale”.
Sulla base del monitoraggio dell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile, a luglio scorso abbiamo pubblicato questo quadro sintetico della situazione a Bologna (che aggiorneremo nelle prossime settimane comn le informazioni rilevate fino alla fine del 2024) https://italy.cleancitiescampaign.org/pums-updates/bologna-9-7-2024-citta-30-km-h-e-rete-tranviaria-la-strada-emiliana-alla-mobilita-sostenibile/ . Le sembra che il quadro presentato sia esaustivo della situazione e la rappresenti in modo adeguato, o ha qualche osservazione/suggerimento?
Il quadro presentato è sicuramente positivo, con un ampio spettro di iniziative in corso, ma potrebbe essere utile una visione ancora più integrata e di lungo periodo. Per esempio, stiamo lavorando per sviluppare maggiormente la sinergia tra il trasporto pubblico e la mobilità attiva (ciclabile e pedonale), creando un sistema di “intermodalità” che renda più facile e veloce il passaggio tra diversi mezzi.
Bologna per quanto riguarda il trasporto pubblico ha in corso azioni su vari fronti: realizzazione della nuova rete tranviaria, estensione di quella filoviaria, elettrificazione della flotta degli autobus, sviluppo del sistema ferroviario metropolitano. Nei prossimi anni del suo mandato, quali sono gli obiettivi che pensa di poter raggiungere?
Nei prossimi anni, l’obiettivo principale sarà consolidare e ampliare la rete tranviaria, rafforzando la sua integrazione con il resto del sistema di trasporto pubblico, e completare l’elettrificazione della flotta degli autobus, riducendo così l’impatto ambientale. Da questo punto di vista è importante sottolineare che Bologna entro il 2027 avrà una flotta circolante di mezzi di trasporto pubblico interamente ad emissioni zero. Sviluppare ulteriormente il sistema ferroviario metropolitano rappresenta un altro passo fondamentale per aumentare la capacità di spostamento delle persone e ridurre la congestione stradale.
La sicurezza stradale è una delle motivazioni che hanno portato Bologna a istituire il limite di velocità a 30 km/h in molte strade, ci sono altre azioni che avete in corso in questo ambito?
Il limite di velocità a 30 km/h è un passo importante, ma è necessario lavorare anche su altri fronti, come il miglioramento della segnaletica, l’installazione di tecnologie intelligenti per il monitoraggio del traffico e la promozione di iniziative di educazione stradale, mirate a sensibilizzare la cittadinanza. È fondamentale anche il miglioramento delle infrastrutture per pedoni e ciclisti, con particolare attenzione agli interventi fisici sulle strade per migliorare la sicurezza e convivenza di tutti gli utenti della strada.
Molte città europee stanno lavorando per istituire / allargare zone a basse emissioni, se non addirittura a zero emissioni, per limitare la circolazione dei veicoli inquinanti. Bologna ha un parco veicolare piuttostoi rinnovato, ma avete in programma qualcosa in questo ambito? E riguardo alle politiche della sosta?
L’adozione di zone a basse emissioni è senza dubbio una priorità. Nonostante un parco veicolare già rinnovato, è importante inoltre, incentivare ulteriormente la mobilità elettrica, attraverso la promozione del car sharing elettrico e del bike sharing che già sta dando ottimi risultati nella nostra città.
Le politiche della sosta dovrebbero mirare a ridurre il parcheggio indiscriminato e favorire la rotazione dei veicoli, per evitare che le aree urbane siano invase da auto parcheggiate per lungo tempo. Stiamo lavorando inoltre, per una maggiore promozione dell’uso di parcheggi “a distanza”, collegati con il centro della città.
La mobilità attiva (pedonale e ciclabile) rappresenta una componente essenziale della mobilità urbana, da favorire ed incentivare. Quali azioni avete in programma?
Per incentivare la mobilità pedonale e ciclabile, bisogna continuare a investire nella sicurezza e nella comfort delle infrastrutture. La creazione di nuove piste e corsie ciclabili, la riorganizzazione delle strade in modo da renderle più sicure per pedoni e ciclisti, e la promozione di campagne per sensibilizzare alla mobilità sostenibile sono azioni fondamentali. È importante anche integrare la mobilità ciclabile con i mezzi di trasporto pubblico, implementando la realizzazione di postazioni di parcheggio sicuro per le biciclette nelle stazioni o nelle fermate.
Una componente della mobilità urbana su cui poco si discute e che però è sempre più importante, è costituita dalla logistica, quali iniziative avete intenzione di realizzare in questo campo?
La logistica è un tema centrale per la mobilità urbana, e a Bologna è possibile pensare a soluzioni innovative per il trasporto delle merci, come l’utilizzo di veicoli elettrici o cargo bike per le consegne in centro. Stiamo ragionando sullo sviluppo di una rete di hub logistici in prossimità delle principali vie d’accesso alla città, che permetta di ridurre il traffico urbano causato dalle consegne e di ottimizzare la gestione delle merci abbiamo partecipato e stiamo partecipando a diversi bandi europei per promuovere progetti pilota sul nostro territorio.
Fare l’Assessore alla Mobilità è uno degli incarichi più complessi in una Amministrazione Comunale, soprattutto per la necessità di fronteggiare le difficoltà che con estrema frequenza emergono da parte di categorie, comitati, associazioni, rispetto ai provvedimenti assunti. Quale linea di condotta pensa di assumere su questo piano?
Gestire le difficoltà derivanti da categorie, comitati e associazioni richiede una comunicazione costante e trasparente. È fondamentale mantenere un dialogo aperto con la cittadinanza, ascoltando le loro preoccupazioni e cercando di trovare soluzioni che bilancino le esigenze di tutti. La partecipazione attiva dei cittadini nelle fasi di progettazione è un elemento chiave per garantire l’accettazione delle politiche. Allo stesso tempo, sarà importante continuare a perseguire con fermezza gli obiettivi di sostenibilità, poiché questi sono determinanti per il benessere collettivo e per la vivibilità della città.