Continuiamo la carrellata con la quale stiamo vedendo – sulla base dell’aggiornamento dei dati disponibili nell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile – la situazione della mobilità nei comuni capoluogo di città metropolitana.
In particolare in questa prima fase stiamo vedendo la situazione nel Mezzogiorno, dopo Bari, Cagliari, Catania, questa volta analizziamo la situazione di Messina.
Riguardo al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il Comune di Messina e la relativa Città Metropolitana hanno deciso di intraprendere il percorso di costruzione del PUMS in parallelo su due livelli di competenza amministrativa e territoriale, ma in modo coordinato. La Città metropolitana ha adottato a dicembre 2022 il Piano ed il Comune a giugno 2023, quest’ultimo ha superato la VAS nel febbraio 2024.
Fra gli obiettivi del PUMS anche il “metromare”, un servizio di trasporto pubblico lungo la costa cittadina, arrivato per ora alla progettazione di fattibilità.
Motorizzazione privata
Nel periodo 2017-2022 continua ad aumentare nella città etnea il tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti), arrivando nel 2022 a quota 866 – alle quali si aggiungono 191 moto per mille abitanti –, cioè ogni 1000 persone ci sono 877 auto moto; la città dello stretto si colloca quindi al secondo posto, dopo Catania, come città con la maggiore densità di veicoli privati. Anche in questo caso il davvero rilevante numero di veicoli in circolazione e il comportamento degli automobilisti produce fenomeni di occupazione di tutti gli spazi, con la “sosta selvaggia”, che il comune cerca di constrastare anche attraverso campagne di comunicazione.
Per facilitare la sosta regolare l’iniziativa “parcheggi smart“, con l’installazione di cinquemila sensori, grazie ai quali gli automobilisti possono verificare tramite smartphone e in tempo reale quali sono gli stalli liberi nel centro urbano cittadino, senza così dover girare inutilmente a vuoto per trovare un parcheggio.
Circa il 72% del parco veicolare privato ha più di otto anni di età e, per oltre il 58%, una classificazione Euro 4 o inferiore. Solamente 3 su mille le auto elettriche.
Trasporto pubblico
Messina ha una linea tranviaria che si stende per 7,7 chilometri e che ha contribuito nella misura del 13% all'offerta complessiva di trasporto pubblico, in diminuzione rispetto al 2016, quando copriva il 18,7% del servizio offerto. Dopo un periodo in cui il sistema tranviario era stato rimesso in discussione e previsto la sua dismissione da una precedente Amministrazione comunale, dal 2022 ne è stato iniziato l'ammodernamento sia dei tram che della infrastruttura ed il rilancio, considerando che "il servizio tranviario è fondamentale per la realizzazione di un sistema di mobilità sempre più efficiente e sostenibile." Da marzo, le vetture in servizio del tram riammodernate sono diventate sei, con la frequenza che in una prima fase scenderà da 20 a 17 minuti, per poi arrivare gradualmente a 15 minuti.
In termini quantitativi l’offerta di trasporto pubblico (340 milioni di posti/km) supera i livelli pre-Covid del 2019, ma ad un livello inferiore a quello assicurato "massimo" assicurato nel 2017 quando si era arrivati a 374 milioni di posti/km, 1.607 posti/km per abitante rispetto ai 1545 del 2022.
D’altra parte il numero di viaggiatori nel 2022 è ancora meno della metà rispetto al 2019, 5,3 vs 12,5 milioni. Il Comune e l'azienda di trasporto pubblico sono impegnate a migliorare anche qualitativamente l'offerta di servizio, ad esempio con l'installazione di "pensiline smart" e il pagamento conctatless "Up&Go"con carta di credito, e con la proposta di un abbonamento annuale a venti euro "Moveme", di cui sono state venduti 28.000 esemplari.
Rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione la flotta di autobus del capoluogo etneo nel 2022 il 15,3% era costituito da mezzi elettrici. A febbraio entrati in servizio i primi 10 bus elettrici BMW, di una fornitura complessiva di 88 mezzi. Nel giugno 2024 ha anche iniziato la sperimentazione dell'uso del biodiesel.
Mobilità attiva
Per quanto riguarda le piste ciclabili è "calma piatta", fra il 2016 ed il 2022 sono rimaste esattamente le stesse, 7,2 km, pari a 0,3 chilometri ogni 10.000 abitanti, quando lo standard europeo per una città di queste dimensioni dovrebbe essere di almeno 15 km / 10.000 abitanti. In rapporto alla popolazione contende con Napoli e Catania la maglia nera di comune meno ciclabile fra i capoluoghi di città metropolitana, che, invece, ha saldamente in termini assoluti e in rapporto al territorio (3,4 km per 100 kmq). Da segnalare la protezione di piste ciclabili esistenti con i cordoli (nonostante la costituzione di comitati proprio contro questo tipo di scelta) per proteggerla dalla sosta selvaggia, l'affidamento dei lavori per la realizzazione di tre nuove piste ciclabili ed il nuovo tracciato della pista ciclabile sul lungomare di Pace che sostituisce il tratto crollato a causa delle mareggiate.
E c’è perfino chi Propone di togliere le piste ciclabili dal centro città e di ridurre le isole pedonali come il Comitato civico 3S. “Richieste di stampo anacronistico”, giustamente giudicate da Messina Ciclabile, “Assurde e fuori tempo”.
Un po' meglio, rispetto alle città meno sostenibili in termini di mobilità attiva, per quanto riguarda le aree pedonali: nel 2022 la loro densità era di 27,4 mq per 100 abitanti, ma assai distanti dalle città più virtuose italiane ed estere. Negli ultimi mesi l'Amministrazione ha deciso l'istituzione a Torre Faro in località Capo peloro di un'area pedonale.
Mobilità condivisa
Anche sul piano della mobilità condivisa il quadro che risulta al 2022 è sconfortante, non risulta attivo nessun servizio in sharing. A ottobre 2023, però, sono arrivati a Messina i primi mezzi elettrici in condivisione, 115 monopattini e 50 e-bike dell’impresa Elerent, la prima delle quattro che hanno vinto l’appalto bandito dal comune di Messina. Intenzione dell’amministrazione è di dotare la città di mille mezzi, molti dei quali da posizionare nei parcheggi d’interscambio, per incentivare i messinesi ad utilizzarli per recarsi al centro.
Sicurezza stradale
La presenza così massiccia di veicoli privati favorisce un tasso di incidentalità non indifferente. Quasi 700 gli incidenti stradali nel 2022 con 15 morti e quasi 1000 feriti. Messina detiene nel 2022 il record - fra i comuni monitorati dall'Osservatorio - della maggior incidenza di morti in incidenti stradali per abitante (6,8 morti per 100mila abitanti).
Qualità dell’aria e impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico
I dati della qualità dell’aria mostrano livelli di biossido di azoto, inquinante tipicamente emesso dai mezzi di trasporto con combustione fossile, inferiori agli attuali limiti di legge, ma superiori ai valori raccomandati dall’OMS per tutelare la salute umana ed anche a quelli previsti dalla nuova Direttiva UE che entrerà in vigore nel 2030.
L’unico dato non aggiornato al 2022 è quello relativo all’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico e segnatamente degli effetti dell’esposizione al biossido di azoto per i quali ancora non sono disponibili gli aggiornamenti da parte dell’Agenzia Europea per l’Ambiente.
Il divario di Messina rispetto a standard europei di mobilità sostenibile nel 2030
Sicuramente il capoluogo etneo ha molto da fare nei prossimi anni per avvicinarsi a quelli standard di mobilità sostenibile che già sono reali in molte città europee, ed un po’ su tutti i fronti possibili. Tuttavia alcune delle notizie che abbiamo riportato nell'articolo su quanto sta avvenendo negli ultimi mesi nella città dello stretto indica che qualcosa si sta muovendo.
Messina si colloca, infatti, al "primo posto" fra le 18 città monitorate dall'Osservatorio come la più distante dal raggiungimento degli obiettivi di mobilità sostenibile al 2030.