Avendo aggiornato nell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile tutti i dati disponibili sulla città di Bari, proviamo a fare il punto sulla situazione nel capoluogo pugliese.
La Città metropolitana ha definitivamente approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile nel maggio 2024, Piano che era stato adottato nell’agosto 2021, tenendo conto anche del PUMS già adottato dal Comune nel luglio 2017, che di fatto viene riassorbito in quello metropolitano.
Motorizzazione privata
Nel periodo 2017-2022 continua ad aumentare il tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti), arrivando nel 2022 a quota 592, comunque rimanendo al di sotto rispetto a tutti gli altri capoluoghi di città metropolitana del Mezzogiorno. Due terzi del parco veicolare privato ha più di otto anni di età ed il 51% ha una classificazione Euro 4 o inferiore. Solamente 3 su mille le auto elettriche.
Trasporto pubblico
In termini quantitativi l’offerta di trasporto pubblico – che è interamente effettuata con servizio di autobus – è tornata ai livelli pre-Covid, anche se di un dieci per cento inferiore a quella dell’inizio del decennio precedente (2010). D’altra parte il numero di viaggiatori nel 2022 risulta ancora molto lontano rispetto al 2019 ed agli anni precedenti, 14 rispetto a 26 milioni. Rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione la flotta di autobus baresi è caratterizzata da una elevata quota di mezzi a metano (54%), ma quelli elettrici o ibridi sono veramente pochi (appena l’1,8%).
Nell’immediato l’incentivazione all’uso dei mezzi pubblici è legata all’abbonamento annuale a venti euro, che nel 2023 è stato acquistato da 23mila persone e quindi riproposto anche per il 2024.
La prospettiva di rilancio per il trasporto pubblico barese è costituita dal progetto di “Bus Rapid Transit” (BRT). Quattro linee, fermate dedicate, stazioni di ricarica e frequenze di 10 minuti e fino a 5 minuti nelle ore di punta. I bus elettrici saranno lunghi 18 metri, del tipo ‘snodabile’. Viaggeranno su circa il 70% dell’itinerario attraverso corsie preferenziali ed effettueranno fermate in corrispondenza di apposite e riconoscibili pensiline dedicate. Un progetto finanziato con poco meno di 160 milioni di euro di fondi Pnrr che prevede, oltre alla progettazione, anche l’acquisto di numerosi bus elettrici da utilizzare nel servizio e la realizzazione di fermate specifiche, percorsi dedicati e ‘hub’ dove saranno caricati i mezzi.
Mobilità attiva
Per quanto riguarda la mobilità ciclabile fra il 2016 ed il 2022 si registra un incremento di circa 10 chilometri (+ 40%), pari però a poco più di 1 km per ogni 10.000 abitanti, quando lo standard europeo per una città di queste dimensioni dovrebbe essere di almeno 15 km / 10.000 abitanti, ed anche l’estensione delle aree pedonali è piuttosto contenuta (56 mq per 100 abitanti). Peraltro per entrambi questi indicatori risulta il capoluogo di città metropolitana del Mezzogiorno “più verde”.
Diversi gli interventi condotti negli ultimi mesi relativamente alla progettazione di zone pedonali legate a interventi di riorganizzazione urbana (lungomare, zona della stazione ferroviaria) e alla realizzazione di di nuove piste ciclabili (anche in zona industriale), che frequentemente però incontrano le resistenze “conservatrici” di commercianti e automobilisti.
Fra le iniziative più innovative per incentivare la mobilità ciclabile segnaliamo MUVT in bici, lanciato nel 2019 e tutt’ora attivo. Si tratta del “Programma sperimentale per il rimborso chilometrico“, che utilizza la tecnologia Pin-Bike, una misura finalizzata a favorire l’utilizzo delle biciclette nei tragitti casa scuole e casa lavoro, prevede un rimborso di 0,20 € a km per il tragitto casa-lavoro, e 0,04 € a km per altri tragitti all’interno del confine urbano (relativo a biciclette tradizionali, infatti l’importo scende a 0,10 €/km e 0,02 €/km per biciclette elettriche o a pedalata assistita), fino a un massimo di 1 € al giorno/100 € in 4 mesi. (Vedi dati di utilizzo) Recentemente questa iniziativa, ad esempio, è stata replicata a Firenze, dopo Bergamo, Trento e Bologna.
Mobilità condivisa
Limitati i servizi di mobilità condivisa che, nel 2022, erano costituiti da un piccolo servizio a postazione di fissa di car sharing con 20 auto ed un consistente servizio di micromobilità elettrica con 1.500 mezzi. D’altra parte, dal monitoraggio delle notizie quotidiane dell’Osservatorio sembra che il servizio di car sharing offerto da Pikyrent a Bari, dall’inizio del 2023 – con 32 microcar elettriche – sia in crescita, con 18.000 noleggi totali (a marzo 2024), più di 70.000 Km percorsi e 2.800 utenti. Da febbraio 2024 è stato avviato anche un servizio di scooter sharing, con 15 mezzi, gestito dall’azienda del trasporto pubblico.
Sicurezza stradale
Circa 1.500 gli incidenti stradali nel 2022 con 11 morti – 3,5 per 100mila abitanti – (di cui 5 pedoni) e oltre duemila feriti.
Qualità dell’aria e impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico
I dati della qualità dell’aria mostrano livelli di biossido di azoto, inquinante tipicamente emesso dai mezzi di trasporto con combustione fossile, inferiori agli attuali limiti di legge, ma superiori in tutte le stazioni di monitoraggio di ARPA Puglia ai valori raccomandati dall’OMS per tutelare la salute umana.
L’unico dato non aggiornato al 2022 è quello relativo all’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico e segnatamente degli effetti dell’esposizione al biossido di azoto per i quali ancora non sono disponibili gli aggiornamenti da parte dell’Agenzia Europea per l’Ambiente.
Il divario di Bari rispetto a standard europei di mobilità sostenibile nel 2030
Sicuramente il capoluogo barese ha molto da fare nei prossimi anni per avvicinarsi a quelli standard di mobilità sostenibile che già sono reali in molte città europee, ed un po’ su tutti i fronti possibili.
Da questo punto di vista è una buona notizia l’approvazione definitiva da parte della Città metropolitana del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS)