Alla luce dell’aggiornamento dei dati disponibili nell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile esaminiamo la situazione di Milano.

l PUMS metropolitano è stato approvato definitivamente con Deliberazione di Consiglio della Città metropolitana di Milano, n. 15 del 28 Aprile 2021. Il PUMS del comune di Milano è stato approvato definitivamente dal Consiglio Comunale, con deliberazione n.38 del 12 novembre 2018. Vedi sintesi dei due documenti a cura dell’Osservatorio.

Motorizzazione privata

Nel periodo 2017-2022 continua ad aumentare anche nel capoluogo lombardo il tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti), arrivando nel 2022 a quota 514 – alle quali si aggiungono 137 moto per mille abitanti –, cioè ogni 1000 persone ci sono 651 auto e moto; fra le 18 città monitorate dall’Osservatorio per questo indicatore Milano risulta terzultima, prima di Genova e Venezia.

Il 57% del parco veicolare privato ha più di otto anni di età e il 42%, una classificazione Euro 4 o inferiore. Il capoluogo lombardo ha un parco veicolare fra i meno vecchi ed inquinanti fra le 18 città monitorate dall’Osservatorio. Con 8,2 su mille auto elettriche, Milano è prima fra le 18 città monitorate, come la più “elettrificata”. Ed anche secondo i dati più aggiornati continuano a crescere le auto elettriche in città, ed anche quelle ibride, a scapito del diesel che è la tipologia di motore più inquinante. Parallelamente alla diffusione delle auto elettriche vengono stallate nuove colonnine di ricarica, anche grazie all’accordo del Comune con A2A.

Milano ha introdotto da tempo limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti nelle cosiddette aree “B” e “C”, monitorando costantemente gli effetti di tali provvedimenti e registrando meno veicoli in circolazione (meno auto in Area C: i dati AMAT) e conseguentemente meno emissioni di inquinantiArea B, dimezzate le auto inquinanti in ingresso e ridotte le emissioni di 150 tonnellate NOx. Nonostante questi risultati c’è chi ancora contesta queste misure in una logica auto-centrica. Il Comune sembra, invece, intenzionato ad andare avanti: da 2024 ottobre stop a 50.000 auto e al 29% delle moto. D’altra parte su altre iniziative per regolare il traffico privato, il comune si socontra con il MIT: Alt del Ministero alle telecamere per la ZTL a San Siro.

Viceversa da segnalare come davvero eclatante il successo dell’iniziativa di monitoraggio delle auto in sosta selvaggia promosso dall’associazione Sai che puoi! che in una notte ha mappato 64 mila auto in sosta irregolare (vedi mappa) e le le risposte a chi commenta negativamente la mappatura delle auto in sosta selvaggia.

 

Trasporto pubblico

Nel capoluogo lombardo erano presenti, nel 2022, 77,5 km di metropolitana, 157 km di tram e 39 km filobus. Rispettivamente questi sistemi di trasporto su ferro contribuivano all’offerta di trsporto pubblico complessivo nella misura del 64% (ogni giorno 1.151.000 passeggeri viaggiano in metropolitana), del 13% e del 2,5%, mentre gli autobus per il 21%. Il capoluogo meneghino è di gran lunga, fra le 18 città monitorate, quella con una maggiore offerta di tpl da reti non inquinanti.

D’altra parte Milano contunua ad operare per potenziare le infrastrutture di trasporto pubblico non inquinante:

In termini quantitativi l’offerta di trasporto pubblico (22.400 milioni di posti/km) nel 2022, ha già recuperato e superato quella del 2019 (22.200 mln). E’  la città che assicura, in rapporto al numero di abitanti, l’offerta di trasporto pubblico quantitativamente maggiore e che – fra il 2005 e il 2022 – ha registrato il saldo positivo maggiore (+23%).

Per quanto riguarda i passeggeri, nel 2022 sono stati 481 mln, assai meno dei 748 mln registrati nel 2019. Da maggio 2024 il biglietto ATM diventa ricaricabile – riscuotendo immediato successo.

Gli autobus elettrici o ibridi elettrici costituiscono il 28% della flotta, complessivamente, inoltre, nel 2022, il 50% i mezzi conformi allo standard Euro 6. Già a gennaio 2024 sono 250 i bus elettrici su 1200 e nel 2030 la flotta bus ATM sarà completamente elettrica.

Mobilità attiva

Per quanto riguarda le piste ciclabili fra il 2016 ed il 2021, sono passate da 215 km a 312 km, pari a 2,3 chilometri ogni 10.000 abitanti, rispetto allo standard europeo per una città di queste dimensioni dovrebbe essere di almeno 10 km / 10.000 abitanti.

Comunque, anche in questa componente della mobilità sostenibile in cui la città meneghina è più “debole” rispetto al trasporto publbico ed alla sharing mobility, qualcosa si muove, lungo le direttrici indicate dal Biciplan metropolitano “Cambio” e per le quali sono stati stanziati 60 milioni di euro.  Ecco alcune delle realizzazioni decise ed in corso di attuazione – che in molti casi riguardano anche la mobilità pedonale: corso Monforte, piazzale di Bisceglievia OlonaPiazza Cincinnatoponte della Ghisolfavia Corelli, ciclopedonale sulla Vettabbia, Corso Sempionevia De Castilliaponte ciclopedonale a San Cristoforo, sei chilometri in bici per spostarsi da casa a scuola da piazza Lima fino all’alzaia del Naviglio Pavesecorso Buenos Airesvelostazione alla Bovisa, passerella ciclopedonale in piazza TiranaPiazza Freudpiazza Stuparichsei nuove velostazioni attrezzate e, forse, un servizio di cargo-bike, interventi sulle stazioni ferroviarie per farne hub mobilità sostenibile. Necessarie anche iniziative di controllo per “proteggere” le ciclabili dall’indisciplina automobilistica e dei mezzi pesanti. D’altra parte è forte l’iniziativa delle associazioni in questo campo: “Blitz” dei ciclisti: in 100 bloccano la strada per disegnare la ciclabile (abusiva), percorsi sicuri per andare a scuola43 piazze tattiche in sette anni, la protesta dei comitati per 25 piste ciclabili non ancora realizzate, anche forti dei dati sull’utilizzo della bicicletta e dei percorsi ciclabili (ciclabile di corso Buenos Aires, in un anno più di un milione e mezzo di passaggi).

Per quanto riguarda le aree pedonali: nel 2022 la loro densità era di 62 mq per 100 abitanti, al quarto posto fra i 14 comuni capoluogo di città metropolitana come densità per abitante di pedonalizzazioni. Anche per queste si segnalano nuove iniziative: dopo la sperimentazione, pedonalizzazione permanente per dieci localitàVia Bernardino de Conti diventa pedonalela pedonalizzazione di tre nuove strade, maxi area pedonale al Castello, più spazio per i pedoni e meno sosta selvaggia in Piazza Cincinnato, nuovo arredo urbano e passeggiata pedonale per piazza Ferrari, chiude alle auto il Quadrilatero della moda

Mobilità condivisa

Sul piano della mobilità condivisa nel 2022 risulta essere presenti servizi di car sharing a stazioni fisse (100), a flusso libero  (2.631), bike sharing a stazioni fisse (5.430) ed a flusso libero (12.500), scooter sharing (4.370) e di micromobilità elettrica in sharing (5,250). Anche in questo caso, come per il trasporto pubblico, in relazione alla popolazione, Milano è la città fra le 18 monitorate con un maggior tasso di mobilità sostenibile, per l’indicatore numero veicoli condivisi / abitante.

A marzo 2024, il Comune cancella l’autorizzazione a due dei tre vincitori dell’ultimo bando sul bike sharing e la micromobilità , ma a luglio iniziano ad essere presenti nuovi mezzi di Lime. A maggio nuovo bando per il car sharing.

Sicurezza stradale

Circa 7.800 gli incidenti stradali nel 2022 con 44 morti  e quasi 10.000 feriti. Per numero di incidenti e di feriti in rapporto alla popolazione Milano è al quarto posto fra le 18 città monitorate, ma scende all’undicesimo posto per i morti. Morti, però, che nel 2023 sono aumentati

Fra gli incidenti più gravi che si verificano, quelli che coinvolgono veicoli pesanti. Per questo il comune ha introdotto l’obbligo per questi mezzi di dotarsi di sensori per il controllo degli angoli ciechi. A fronte di molti che hanno provveduto ad installarli, alcune associazioni di categoria hanno ricorso al giudice amministrativo contro questo provvedimento, ma dopo una sentenza del TAR che dichiarava l’incompetenza del Comune sull’argomento, il Consiglio di Stato ha ribaltato il giudizio di primo grado. Sul versante della merci le proposte per una logistica sostenibile e la previsione di nove maxi hub per le merci contro il boom di tir e furgoni.

Altre misure a tutela della sicurezza stradale sono state decise a maggio 2024 dal comune con la previsione di 100 strade che avranno un limite di 30 all’ora davanti alle scuole e nelle quali saranno anche posizionati i dissuasori chiamati cuscini berlinesi. Cartelli anti-velocità e isole salvagente le prime misure per difendere le bici. Individuate anche le strade più pericolose – con un maggior numero di incidenti e più gravi –  in genere per la velocità eccessiva, nei quali istallare autovelox (nonostante le regole sempre più restrittive introdotte dal Ministero dei trasporti) ed effettuare controlli. E le associazioni chiedono a gran voce più sicurezza per ciclisti e pedoni.

 

Qualità dell’aria e impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico

I dati della qualità dell’aria mostrano livelli di biossido di azoto, inquinante tipicamente emesso dai mezzi di trasporto con combustione fossile. Nel 2022 in una stazione di monitoraggio su quattro si è superato i limiti attuali (in totale a livello nazionale sono 16 le stazioni di monitoraggio che nel 2022 hanno superato il limite di legge di 40 μg/m3) ma le tre rimanenti rimanenti si avviciano molto, variando fra 35 e 39,6 μg/m3 superando i valori raccomandati dall’OMS per tutelare la salute umana ed anche quelli previsti dalla nuova Direttiva Europea a partire dal 2030.

Dati anche peggiori quelli che emergono da iniziative di citizen science promosse da associazioni come Cittadini per l’aria che con oltre 650 dispositivi hanno monitorato situazioni di esposizione elevate, producendo una mappa interattiva.

L’unico dato non aggiornato al 2022 è quello relativo all’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico e segnatamente degli effetti dell’esposizione al biossido di azoto per i quali ancora non sono disponibili gli aggiornamenti da parte dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Ma i dati del 2021 non sono affatto tranquillizzanti, indicando ben 914 morti premature per l’esposizione a questo inquinante.Si tratta del dato peggiore fra le 18 città monitorate, anche in rapporto alla popolazione. A questi si aggiungono circa 1.600 morti premature per l’esposizione alle polveri sottili, anch’esse – in parte (a Milano città circa per il 50%) – prodotte dal trasporto privato. Uno studio dell’ATS conferma che riducendo il traffico si riducono il numero di morti causati dall’esposizione agli inquinanti, e questo è un argomento forte che muove le richieste delle associazioni ambientaliste a tutela della salute in primis dei bambini.

 

Il divario di Milano rispetto a standard europei di mobilità sostenibile nel 2030

Milano, fra le 18 città monitorate si posiziona al primo posto, rispetto al raggiungimento al 2030 dei target europei di mobilità sostenibile, ha comunque da fare per colmare il gap esistente rispetto in particolare ad alcuni obiettivi: mobilità attiva e qualità dell’aria con conseguenti impatti sulla salute.

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